Il video dei 21 egiziani cristiani copti che sfilano lungo una spiaggia libica prima di essere decapitati sembra essere falsificato. Lo ha affermato venerdì scorso la tv americana FoxNews. Nessuno pensa che i 21 poveri pescatori siano ancora vivi, ma le svariate anomalie nel video, pubblicato online il 15 febbraio, ad occhi allenati suggerirebbero che il filmato sia stato girato sul "green screen", ovvero sullo sfondo aggiunto in seguito, per nascondere la vera posizione geografica dove si è svolto il macabro fatto.

Il giorno dopo che il clip è stato reso pubblico, caccia egiziani hanno colpito una città portuale nei pressi di Tripoli, dove il video sembrava girato.

Khan Veryan, analista forense direttore editoriale del Terrorism Research & Analysis Consortium, afferma che gli omicidi hanno avuto luogo in uno studio, e l'immagine di sfondo mostrata sarebbe proveniente da un'altra posizione, forse dalla baia di Sirte sulla costa settentrionale della Libia. Ci sarebbero diversi errori tecnici nel video che rivelano che è stato manipolato.

La parte più strana è quella in cui durante la colonna di boia e prigionieri, i primi sembrano altissimi, più di 2 metri, al cui confronto i cristiani sembrano nani.

Khan afferma anche che colui che parla, Jihad John, ha la testa sproporzionata quando è in primo piano nelle riprese in cui c'è il mare, e secondo lui questo è dovuto al fatto che la scena è stata girata in un interno ed il mare è stato aggiunto alle sue spalle, oltre allo strano effetto dei jihadisti che svettano sui prigionieri come se fossero più alti di due metri.

Molti arabi, su tweets relativi al video, si chiedevano se i jihadisti avessero fatto parte di una sorta di unità speciale, considerando la loro altezza.

Altri particolari dubbi: Il suono del mare è una traccia audio ben nota, ed il flusso del sangue tra le onde, alla fine e durante l'ultima decapitazione non sembra reale.

L'analista forense spiega che il rosso del mare è frutto "dello strumento più economico e di post-produzione più facile", che può essere realizzato anche con un telefono cellulare. Per questo si ritiene sia un effetto speciale.

Inoltre si pensa che non ci siano stati più di sei jihadisti nel video, ed il loro maggiore numero sia dovuto ad un "rotoscoping" per usare le sei persone come un timbro per la loro moltiplicazione nella sequenza della marcia ed in quella con le vittime in ginocchio.

Il rotoscoping è un effetto visivo in cui l'immagine viene rimossa manualmente dallo sfondo di un video dal vivo e poi mescolata su uno sfondo diverso, di solito con schermi verdi e chroma key. L'editing iniziale dovrebbe proprio nascondere l'effetto.

L'errore più visibile, secondo Khan, è sempre il punto di vista completamente sbagliato, della scena girata sul litorale. "Quella che sembrerebbe essere la riva del mare, è una baia, come si può constatare dalla marea, dalle rocce e dal tipo di onde. Guardando i due grandi gruppi di orme sulla sabbia, queste non possono essere né degli ostaggi né dei sequestratori. La sabbia sarebbe stata molto più morbida e le impronte delle vittime sarebbero affondate molto più in profondità nella sabbia".

Prosegue quindi con altre discrepanze relative alle decapitazioni.

La post produzione sarebbe quindi servita a confondere le zone per evitare che si capisse dove effettivamente fossero, non dalle parti di Tripoli, come volevano dare ad intendere, ma sulla baia della Sirte.