C'è un altro testimone, un testimone che sta facendo delle rivelazioni significative su come funzionava il meccanismo di tangenti, che ha visto coinvolta la Cpl Concordia, che ha portato all'arresto l'ex sindaco di Ischia e gli alti dirigenti dell'impresa. Non c'è solo Tom Tom, come veniva chiamato nelle intercettazioni Francesco Simone, consulente delle relazioni istituzionali della Cpl Concordia. Altri nomi sono stati fatti dal nuovo supertestimone ai pubblici ministeri Henry John Woodcock e Carrano. Il testimone ha riferito inoltre ai magistrati di come grazie al Simone, soprannominato dai suoi sodali il "Potentissimo Supremo", la sfera di rapporti istituzionali intessuti per conto della cooperativa di Modena si sia pian piano allargata.

Tangenti, sindaco e dirigenti in carcere

Intanto si sta allargando l'inchiesta riguardo le presunte tangenti dell'isola d'Ischia, che, come è stato già detto, ha già portato in carcere l'ex sindaco e gli alti funzionari della Cpl Concordia, che in una nota ha espresso la massima censura, rispetto alle condotte negative pienamente rilevanti, attribuite ai propri dirigenti in carica o meno. Nell'inchiesta è finito un altro appalto riguardo la metanizzazione, quello di Procida, che ha fatto già contare un altro indagato eccellente, ossia l'ex sindaco ed ex senatore Luigi Muro, che il giorno di Pasqua si è visto recapitare un avviso di garanzia, con accuse già respinte al mittente.

Grazie al supertestimone, ora si sa che Francesco Simone era già pronto per la fuga in Tunisia e che i vertici della Cpl avrebbero dialogato con ministri, politici, amministratori pubblici e fondazioni, tutti facenti parte della stessa rete.

Secondo quanto è stato riferito al TG5, le consulenze, invece di passare dal consiglio d'amministrazione, sarebbero state gestite direttamente dal presidente, oppure dal vicario della cooperativa.

Su tale situazione, Francesco Simone potrebbe sicuramente dare molti chiarimenti, probabilmente già nei prossimi interrogatori. Nel mirino degli inquirenti anche altri trenta appalti, da Napoli a Caserta, per arrivare a Salerno, con le gare per gli ospedali di Valle della Lucania, Nocera e Pagani. C'è però anche un altro capitolo, quello collegato alle dichiarazioni del pentito Antonio Iovine, che ha parlato dell'alleanza scellerata tra la cooperativa e la camorra, per la gestione degli appalti nel casertano.