E' sempre maledettamente complicato il caso relativo al duplice omicidio di Pordenone che, oltre due mesi fa, pose fine alle vite di Teresa Costanza e di Trifone Ragone. Al momento, gli inquirenti sembrano ancora brancolare nel buio, dal momento che ancora non si è riusciti ad arrivare al movente del doppio delitto. Perchè sono stati uccisi i due fidanzati? Chi aveva interesse a sparare ai due ragazzi?

Si è parlato molto della vita privata dei due ragazzi, molto legata all'ambiente del body building: per caso, sono rimasti coinvolti in un losco traffico di sostanze anabolizzanti?

Oppure, visto che Trifone era un ragazzo particolarmente attraente, un'altra donna si era intromessa nella vita dei due fidanzati? Come mai qualcuno sparse per terra delle rose, vicino al luogo del delitto, proprio una settimana prima del tragico assassinio? Tutte domande alle quali gli inquirenti stanno cercando di rispondere in base agli elementi a propria disposizione.

Killer di Trifone e Teresa aveva dei complici?

L'ultima supposizione che viene fatta in merito al possibile killer di Teresa e di Trifone viene rivelata dal quotidiano 'Il Messaggero Veneto' che scrive della possibile esistenza di un complice. Secondo fonti investigative, infatti, una nuova testimonianza potrebbe rivelarsi molto importante: qualcuno, infatti, avrebbe visto un autovettura, molto simile ad un Audi, ferma con i fari accesi; la stessa autovettura di colore scuro è stata vista sfrecciare a velocità particolarmente sostenuta proprio nel parcheggio della palestra ove è avvenuto il duplice delitto.

Sempre secondo questa testimonianza, a bordo di questa autovettura ci sarebbero state due persone, verosimilmente, un uomo e una donna.

Trifone Ragone era 'preoccupato': di che cosa?

L'assassino si sarebbe appoggiato a dei complici per far perdere le proprie tracce molto più rapidamente? Potrebbe esserci una relazione tra il killer e la 'preoccupazione' che Trifone confessò al padre, proprio poco prima di morire: la giovane vittima, purtroppo, non riuscì a fare in tempo a confidare il grosso problema che lo stava turbando. Se lo avesse fatto, probabilmente sarebbe stato più facile risalire al movente dell'omicidio di Trifone Ragone e di Teresa Costanza.