Ci sarebbe una svolta importante nel caso di Marco Vannini, il giovane bagnino 20enne ucciso in circostanze ancora tutte da chiarire a Ladispoli, a casa della fidanzata, lo scorso 17 maggio. Nonostante il padre della ragazza di Marco, Antonio Ciontoli, avesse ammesso di essere stato lui a sparare accidentalmente al giovane, qualcosa sembra non quadrare del tutto e per tale ragione erano proseguite le indagini fino alle ultime news che annunciano ora un colpo di scena. Oltre al capofamiglia Antonio Ciontoli, indagato dalla Procura con l'accusa di omicidio volontario, ora anche l'intera famiglia è stata iscritta nel registro degli indagati in quanto potrebbe essere coinvolta nell'omicidio di Marco Vannini: ecco a seguire quali sono le news aggiornate sul caso del giovane di Cerveteri.
Marco Vannini, ultime news: tutti i membri della famiglia Ciontoli indagati
Non solo Antonio Ciontoli, suocero di Marco Vannini, ma ora l'intera famiglia del sottufficiale della Marina che si è autoaccusato di aver sparato 'per errore' mentre maneggiava l'arma in presenza del ventenne, è stata iscritta nel registro degli indagati e potrebbe quindi essere coinvolta nell'ancora misterioso omicidio avvenuto a Ladispoli lo scorso maggio. E' questa la news giunta nelle ultime ore e relativa al giallo. Nel parlarvi del caso, di recente vi avevamo riportato alcune novità che vedevano già coinvolti, oltre al militare, anche la fidanzata di Marco Vannini, Martina, insieme al fratello Federico Ciontoli, sui quali erano stati eseguiti particolari esami che avevano rivelato la presenza di polvere da sparo su abiti e mucose.
Ora, ad essere indagati risultano anche la moglie Maria e la fidanzata di Federico, Viola (oltre a Martina e lo stesso Federico), tutti presenti in casa la sera della morte di Marco.
Alla luce delle news finora emerse, quali sarebbero i motivi per i quali l'intera famiglia della fidanzata di Marco Vannini sarebbe stata indagata?
Il coinvolgimento dei membri della famiglia Ciontoli sarebbe da addebitare ai risultati che, secondo le indiscrezioni riportate da 'Il Messaggero' sarebbero emersi dall'autopsia. Ci sarebbero elementi utili per poter affermare che Marco Vannini poteva essere salvato la sera del 17 maggio scorso e nello specifico tra le 23:15 (orario indicato durante il quale sarebbe partito il colpo di arma da fuoco) e le successive ore.
La Procura continua ad indagare al fine di comprendere se davvero siano mancati volutamente dei soccorsi tempestivi da parte della famiglia coinvolta. Il sospetto è quello che i Ciontoli siano intervenuti in ritardo in piena coscienza. Dubbi che sorgono anche alla luce delle due telefonate (una delle quali poi annullata) partite la sera dell'omicidio al 118.
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