Uno dei casi di Cronaca Nera che non è ancora stato risolto è quello di Yara Gambirasio, la ragazzina di tredici anni morta cinque anni fa in circostanze che ancora non sono state chiarite. Nella scorsa udienza del processo a Massimo Giuseppe Bossetti, accusato di avere assassinato la ginnasta, hanno testimoniato gli inquirenti che seguirono la prima fase delle indagini, facendo luce su alcuni indizi che inchioderebbero l'imputato (come per esempio il fatto che volesse fuggire al momento del suo arresto). Nella prossima udienza, invece, a parlare sarà Marita Comi, moglie di Massimo Giuseppe Bossetti, che cercherà di esporre il suo rapporto con il presunto assassino di Yara Gambirasio.
La donna ha sempre difeso suo marito, dichiarando più volte di ritenerlo assolutamente innocente e di non avere mai dubitato di lui. Marita Comi, inoltre, ha spesso rivelato nelle sue inteviste che la relazione con suo marito sarebbe stata buona; secondo l'accusa, invece, la situazione sarebbe completamente diversa da quella descritta dalla moglie di Bossetti.
Ultime notizie Yara Gambirasio, ecco il possibile movente
Secondo la Procura di Bergamo, Marita Comi e Massimo Bossetti non avrebbero avuto un buon rapporto di coppia, come invece ha fatto credere la donna nelle interviste rilasciate; per l'accusa, infatti, il presunto movente dell'omicidio di Yara Gambirasio sarebbe la crisi coniugale tra Marita Comi e l'imputato.
Proprio di questo si parlerà nella prossima udienza del processo a Massimo Bossetti: la moglie del muratore di Mapello, secondo la tesi dell'accusa, avrebbe avuto due amanti.
Il pm Letizia Ruggeri sostiene che l'imputato sarebbe stato insoddisfatto a livello sessuale e che proprio per questo avrebbe cercato delle alternative alla moglie.
Non a caso, le parole chiave più ricercate su "Google" da Bossetti contengono un chiaro rimando al sesso. Per l'accusa, Marita Comi avrebbe tradito due volte suo marito; al momento non sappiamo se alla prossima udienza dovranno testimoniare anche i presunti uomini della moglie di Bossetti, dato che occorre attendere la decisione della Corte.