E' iniziata oggi 30 novembre a Parigi la XXI Conferenza sul clima, che prevede la partecipazione di almeno 150 capi di Stato e di Governo di tutto il mondo, in una città super blindata dopo gli attentati del 13 novembre scorso. Ad accoglierli il presidente francese Francois Hollande, che ha aperto i lavori, e il ministro degli Esteri Laurent Fabius. Le imponenti misure di sicurezza sono state rese necessarie anche a seguito delle proteste di domenica scorsa da parte degli ambientalisti.
Apertura con Hollande e il ministro Fabius
Hollande ha parlato di due grandi sfide da affrontare: la lotta contro il terrorismo e il problema del cambiamento climatico.
In sintesi il presidente francese ha detto che bisogna garantire alle generazioni future un mondo libero dal terrore e rendere il nostro pianeta più sostenibile, preservandolo dalle catastrofi. Ha anche parlato di 'un modello basato sulla cooperazione', dove bisogna preservare piuttosto che distruggere. Infine ha ringraziato tutti per il sostegno e per l'amicizia dimostrata alla Francia, dopo quei tragici attentati. Per questo è stato osservato un minuto di silenzio prima che iniziasse a parlare. E' intervenuto anche il ministro degli Esteri Laurent Fabius, che ha detto che non bisogna fare accordi al ribasso, e si è augurato che si riesca a prendere una decisione per limitare il riscaldamento del pianeta.
Ed ha preso la parola il segretario dell'Onu Ban Ki Monche ha detto che serve un accordo efficace per ridurre di due gradi il riscaldamento climatico.
Per gli Stati Uniti ha parlato il presidente Barack Obama, anche lui auspicandosi come sia necessario intervenire subito e avere il potere e la volontà di cambiare le cose. D'accordo anche il presidente russo Putin, che ha parlato di un miglioramento del protocollo di Kyoto, nel rispetto dei vari popoli.
Anche la Russia, ha detto, continuerà a contribuire per ridurre il riscaldamento globale. In sintonia anche le dichiarazioni di Angela Merkel per la Germania e del presidente Xi Jimping per la Cina. Su Facebook il capo del governo italiano Matteo Renzi aveva già parlato di una sfida che riguarda tutti, senza egoismi, per la difesa della 'nostra madre terra'. Anche a Parigi ha ribadito che la comunità internazionale è arrivata a un bivio, che per cambiare richiederà il contributo di tutti e che anche l'Italia continuerà ad impegnarsi.