Oggi 4 novembre 2015 avrà luogo nel Tribunale di Asti l'ultima udienza del processo nei confronti di Michele Buoninconti, accusato di aver ucciso e occultato il cadavere della moglie Elena Ceste. La donna era scomparsa dalla sua casa di Costigliole d'Asti la mattina del 24 gennaio 2014 ma il suo corpo era stato ritrovato in un canale di scolo di Isola d'Asti (luogo lontano meno di un chilometro dall'abitazione) il 18 ottobre 2014: l'avanzato stato di decomposizione dei poveri resti avevano reso davvero difficile capire le cause del decesso ma nel gennaio 2015, pochi giorni prima del funerale della povera Elena, era stato arrestato proprio il marito Michele, accusato del terribile omicidio.
Ora rischia 30 anni di carcere.
Giallo Elena Ceste: la sentenza arriverà già oggi 4/11?
Fra poche ore giungerà al termine il processo a Michele Buoninconti, che continua a proclamarsi innocente definendo la moglie Elena Ceste 'una santa'. Nella recente intervista diffusa nel programma di Federica Panicucci Mattino 5 e realizzata dal giornalista Fabio Lombardi, il vigile del fuoco ha precisato che 'non potrò mai essere condannato per un omicidio che non c'è mai stato'. Ha voluto inoltre specificare che la Procura gli ha cucito l'immagine di un 'marito e padre padrone' ma di essere molto diverso da quello che si vuole far credere.
La Procura ha infatti inventato, sempre secondo le parole di Michele Buoninconti, una crisi matrimoniale che non esisteva, il tutto per l'ostinata ricerca di un movente.
Difficile credere che queste parole possano inficiare la decisione del giudice Armenio che darà inizio alla Camera di Consiglio poco dopo l'ultima udienza nella quale è prevista anche la deposizione spontanea dell'imputato, che parlerà per la prima volta dall'inizio del processo. Già oggi 4/11 potrebbe quindi arrivare la sentenza di primo grado nei confronti di Michele Buoninconti che rischia 30 anni di carcere, come richiesto dal PM Laura Deodato. Nel caso in cui le prove presentate non siano ritenute sufficienti per una condanna o un'assoluzione, potrebbero essere richieste nuove indagini con relative perizie super partes.