Purtroppo le condizioni di salute della giovane Leandra Romano, aggredita con un bastonenella notte tra venerdì e sabato, peggiorano di giorno in giorno. La ragazza è al momento ricoverata nel reparto di rianimazione del secondo Policlinico di Napoli. Amici e parenti alla ragazza attendono notizie rassicuranti visto che Leandra è tenuta da diverso tempo in coma farmacologico e dorme quindi da più di 48 ore, dopo il delicatissimo intervento neurochirurgico subito. Contro la ragazza un gesto violento ed insensato che non trova ancora una risposta plausibile.

Mamma Enza ha rivisto sua bella figlia solo ieri verso le ore 19:00, dopo l'intervento: dopo il bacio di speranza in fronte ha detto: "L' ho affidata nelle mani di Dio" abbandonandosi forse alla rassegnazione di non trovare più la figlia di un tempo.

Come sappiamo la vittima è stata aggredita da Pasquale Rubino, un ragazzo nolano più giovane tra le bancarelle della festa patronale di San Felice a Nola. Il 21enne aggressore riconosciuto da alcuni passanti è stato fermato ed accompagnato al commissariato di Poggioreale dall'agente di polizia Giovanni Mandato poco dopo l'accaduto. L'assalitore ha negato tuttononostante le prove, fornendo diversi alibi al momento non confermati da nessuno.

Perché Lea è stata vittima della brutale aggressione?

È stato scoperto il reale motivo per il quale Leandra Romano è stata vittima della selvaggia ed inumana aggressione:Leandra Romano forse distratta da una telefonata avrebbe sbagliato strada. La ventiseienne praticante commercialistasi è semplicemente trovata al posto sbagliato nel momento sbagliato: l'aggressore avrebbe molto probabilmente scambiato nel buio la povera Leandra per un'altra donna somigliante bruna, riccia e bella come lei.

La ricorda così con un piccolo e simpatico aneddoto, un suo amico di scuole superiori ( entrambi infatti si sono diplomati diversi anni fa all' Istituto Tecnico Commerciale e Programmatore Manlio Rossi Doria di Marigliano): "Tutti la guardavano da lontano. Lei rideva, si faceva una sigaretta, poi entrava in classe dove ci sbaragliava: era la migliore".