La morte di Marco Vannini, il giovane 20enne ucciso nella villetta della sua fidanzata Martina Ciontoli la sera del 17 maggio, assume i contorni ancora più inquietanti. Oltre alle intercettazioni shock trasmesse dalla trasmissione ‘Chi l’ha visto’ e relative a poche ore dopo l’omicidio del bagnino, anche il settimanale ‘Giallo’ propone ulteriori news clamorose. Sulle pagine della rivista diretta da Andrea Biavardi, infatti, sono riportati gli importanti stralci della relazione dei Carabinieri, relativa all’omicidio di Marco Vannini. Dalle 17 pagine del documento, emerge tutta la responsabilità dell’intera famiglia Ciontoli, oltre alle parole della fidanzata della vittima, che vanno a confermare la sua presenza sul luogo del delitto.
Omicidio Marco Vannini: le parole shock della fidanzata
‘Si ritiene che siano tutti responsabili del decesso di Marco Vannini’: è questa la conclusione della sconvolgente relazione riproposta sulle pagine del settimanale ‘Giallo’, il cui riferimento è ovviamente ai quattro membri della famiglia Ciontoli e a Viola Giorgini. Mentre il capofamiglia Antonio Ciontoli (autoaccusatosi dell’omicidio), la moglie ed i due figli (compresa la fidanzata Martina) sono accusati di omicidio volontario, Viola, fidanzata di Federico, dovrà rispondere solo di omissione di soccorso. Secondo la relazione, se dopo il colpo di pistola i presenti avessero chiamato immediatamente i soccorsi, Marco sarebbe ancora qui tra noi.
A dare supporto alle indagini sul caso Vannini, sarebbero ora le intercettazioni audio e video, che riportano a galla un quadro agghiacciante di quanto accadde la sera del 17 maggio nella villetta dei Ciontoli.
È la stessa Martina, come riporta ‘Giallo’, a raccontare al fratello Federico ed alla fidanzata Viola, il giorno seguente all’omicidio di Marco Vannini, lo scambio di parole tra il fidanzato ed il padre pochi istanti prima dello sparo.
Si tratta di parole shock, nelle quali emerge tutta la paura di Marco di fronte a quello che è stato definito uno ‘scherzo’ del Ciontoli. Martina avrebbe giustificato l’atroce fatto così: ‘Era destino che doveva morire… era destino…’, descrivendo e mimando i gesti di Marco nei drammatici attimi della sparatoria. Questi gesti mimati dalla ragazza, sarebbero stati confermati anche dalla perizia dei Ris.
Le sue parole, inoltre, andrebbero a confermare la presenza di Martina sul luogo del delitto, nonostante il padre, avesse asserito nel secondo interrogatorio (insieme al cambio di versione giunto dopo aver appreso dell’accertata anomalia della pistola) di essere stato da solo in bagno insieme a Marco Vannini al momento dello sparo. ‘Martina era entrata subito dopo, quindi non era in bagno’, aveva dichiarato.
Subito dopo il tragico sparo che colpì Marco Vannini, stando alle parole contenute nella relazione riportata da ‘Giallo’, l’intera famiglia Ciontoli si riunì attorno al giovane che fu lavato e spostato in camera da letto. Solo dopo diversi minuti dallo sparo partì la prima telefonata al 118 da parte di Federico dalla quale non emergerebbe la gravità della situazione.
Si arriverà a minimizzare quanto accaduto anche nella seconda telefonata shock, nella quale si arrivano ad udire i lamenti di Marco. Per Antonio Ciontoli, consapevole di aver ferito mortalmente Vannini con un’arma da fuoco, il giovane si era appena ‘bucato un pochino con un pettine a punta’, entrando in panico. Per saperne di più sul giallo al centro di questo articolo o per altri casi di cronaca nera, vi invitiamo a cliccare su ‘Segui’ sopra il titolo della news.