Mancano poche ore alla sentenza del tribunale che deciderà le sorti di Massimo Bossetti, unico imputato nel processo per la morte di Yara Gambirasio, la ragazzina tredicenne di Brembate di Sopra scomparsa nel novembre 2010. L'aula è piena di giornalisti e curiosi che aspettano il verdetto. Ci sono anche la moglie di Bossetti, Marita Comi, e sua sorella gemella, Laura Letizia.
Il pm Letizia Ruggeri chiede l'ergastolo con isolamento diurno per sei mesi per il muratore di Mapello, che avrebbe ucciso la povera Yara la sera stessa della sparizione, anche se il suo cadavere fu ritrovato soltanto tre mesi dopo nel campo di Chignolo d'Isola. La corte d'Assise di Bergamo deciderà sull'accusa di omicidio volontario pluriaggravato e calunnia (nei confronti del collega di lavoro, nel disperato tentativo di depistare le indagini).
Bossetti chiede di ripetere l'esame del DNA
Massimo Bossetti ha rilasciato dichiarazioni spontanee prima del verdetto della corte, proclamandosi ancora una volta innocente e chiedendo con forza la ripetizione del test del DNA.
Tutta la famiglia di Bossetti infatti non ha mai creduto al legame di sangue con colui che, secondo la scienza, era il suo vero padre: Giuseppe Guerinoni. Ha letto un suo scritto, per paura che l'emozione non gli permettesse di dire tutto ciò che avrebbe voluto. Bossetti afferma di voler incontrare la famiglia della vittima: "Sarei felice di incontrare i genitori della piccola Yara, di guardarli negli occhi perché conoscendomi saprebbero che l'assassino è ancora in libertà, poiché anche loro sono vittime di chi non ha saputo trovare il colpevole". Massimo Bossetti ha cercato in tutti i modi di far capire ai giudici di essere una brava persona, che vive "per mia moglie e per i miei figli". Ha tenuto anche a sottolineare il suo buon cuore raccontando della sua adozione a distanza di un bambino messicano.
Il verdetto per l'omicidio di Yara
Bossetti ha affermato: "Se mi condannerete, sarà l'errore del secolo, [...] ma accetterò il verdetto qualunque esso sia perché pronunciato in assoluta buona fede". La decisione della corte d'Assise di Bergamo, ora riunita in camera di consiglio, è attesa non prima delle 20 di stasera.