In un piano di un vecchio palazzo, in stanze fatiscenti ein cattive condizioni igieniche, si “nascondeva” un asilo nido completamente abusivo. È la scoperta che hanno fatto nelle ultime ore a Napoli gli agenti dell’Unità Operativa Tutela dei Minori della polizia municipale partenopea. I poliziotti si sono trovati di fronte a decine di bambini piccolissimi affidati ad una coppia originaria dello Sri Lanka: per i due sono scattate denunce e sanzioni salatissime mentre l’attività e la struttura sono state sequestrate.

Le segnalazioni alle autorità: la struttura in una vecchia palazzina

L’operazione è nata a seguito di numerose segnalazioni ricevute dalle forze dell’ordine. Il blitz è stato effettuato nel quartiere “Avvocata” di Napoli, tra le stradine a ridosso del cosiddetto “Cavone”. Nel momento in cui i poliziotti hanno varcato la porta dell’appartamento, l’asilo nido era in piena attività con oltre 20 bambini al di sotto dei 3 anni, anch’essi originari dello Sri Lanka. Da lì in poi sono scattati i controlli. L’asilo non aveva alcun permesso amministrativo o sanitario, né i locali titoli di sicurezza e di agibilità. Le condizioni igienico-sanitarie sono apparse precarie, l’impianto elettrico non era a norma e addirittura i servizi igienici, insufficienti, erano utilizzati sia dagli adulti sia dai bambini.

Al momento del blitz la coppia cingalese che gestiva l’asilo abusivo era in procinto di preparare i pasti da somministrare ai piccoli in una cucina non adeguata alle normative sanitarie e quelle riguardanti la sicurezza.

Denunce e sanzioni salatissime

Come già accennato, gli agenti della polizia municipale hanno apposto i sigilli a tutti i locali, sequestrati penalmente.

I gestori sono stati denunciati a piede libero all’autorità giudiziaria. Per loro sono scattate multe per un totale di 4mila euro per lo svolgimento dell’attività abusiva di asilo nido e per la preparazione di pasti senza le autorizzazioni previste dalla legge. I bambini sono stati riaffidati ai genitori che sono stati convocati presso la struttura mentre l’operazione di accertamento delle irregolarità era ancora in corso.