Nuovi raccapriccianti particolari emergono dalle carte degli inquirenti. Si parla ancora dell'asilo degli orrori, il baby lager della Bovisa posto sotto sequestro per le violenze e i maltrattamenti che subivano i piccoli ospiti.

Sono ben 25 gli episodi di violenza che gli inquirenti hanno intercettato, in 115 giorni di stretta sorveglianza. Ed erano soprattutto 6 i bambini che erano nel "mirino" dell'educatrice, 3 maschietti e tre femminucce. Ovviamente non e ancora chiaro come mai le attenzioni si fossero concentrate proprio su queste 6 creature innocenti.

L'inferno inizia ad aprile

E' dallo scorso aprile che la struttura Baby World era tenuta sotto la lente di ingrandimento; da allora sono stati rilevati i 25 episodi di maltrattamenti; gli inquirenti però sono convinti che le violenze abbiano avuto inizio almeno due mesi prima.

Le intercettazioni rese note raccontano di schiaffi, di cremine usate per nascondere i lividi, di bugie raccontate alle famiglie (è caduto, ha sbattuto, si è procurato i lividi da solo, pizzicandosi con la molletta del ciuccio, stava giocando quando...) per nascondere l'istinto brutale che muoveva la mano dell'educatrice.

Perchè sembra essere lei l'unica ad aver usato violenza ai bambini; il suo compagno - che pur sapendo, ha taciuto - è stato infatti già rilasciato.

Una sdraietta con i legacci

Era uno degli strumenti preferiti che venivano usati nel baby lager: nel bagno o in una stanza buia, accoglieva i bambini, colpevoli di chissà quale misfatto, che restavano lì, legati, anche per intere ore.

Un metodo "educativo" che non era sporadico, ma una vera e propria prassi, trasmessa e consigliata anche al personale coadiuvante che operava nella struttura: "Non abbiate paura, spaventateli" sembra fosse il dictat che la principale accusata - Milena Ceres - impartisse ai collaboratori.Dal passato della donna, intanto, emerge una segnalazione in Prefettura: pare sia stata fermata mesi addietro in Piazzale Maciacchini (zona periferica di Milano non lontana dall'asilo) mentre stava acquistando hashish.