La stregoneria è stata fatale ad unabimba dicinque mesi di New York che i genitori credevano colpita damalocchio. Alaia, questo il nome della bimba, continuava a star male e vomitare, così i genitori si sono convinti che in lei operassero le forze del maligno. A tal proposito, hanno eseguito sulla bambina un esperimento; le hanno fatto rotolare sul petto un uovo che, frantumandosi, si è rivelato marcio. Ciò è stato considerato da Ysenia Sasso, 38 anni, e Jorge Baque, 36 anni, i genitori, come presagio funesto. Da qui la decisione di portare la piccola da una sacerdotessa per sottoporla ad un rito di liberazione dal malocchio.
Dopo il rito di liberazione dal malocchio, la bimba riporta fratture al cranio
La sacerdotessa del luogo si è attivata subito al fine di liberare labimba, di solicinque mesi, dagli spiriti maligni, facendola rotolare più volte al suolo, cosa che le ha provocato una contusione e ben otto fratture al capo, un'emorragia ad un occhio. Purtroppo Alaia non ha retto al singolare rito di liberazione dal presuntomalocchio ed è morta, probabilmente dopo aver ricevuto dei colpi con corpi contundenti. Gli inquirenti hanno aperto un'inchiesta per omicidio, affidando l'altro figlio dei coniugi newyorkesi ai servizi sociali ed incriminando i genitori per l'accaduto. La superstizione è sfuggita di mano ai due genitori che hanno così messo a repentaglio la vita di una bambina indifesa che presentava sintomi per i quali avrebbero semplicemente dovuto chiamare un medico, senza affidarsi al mondo delle scienze occulte.
Che si voglia credere o meno alle forze del maligno, risulta difficile pensare che la fede cieca in queste discipline possa arrivare al punto da mettere a repentaglio l'esistenza della propria figlia, pur di scovare presunte energie negative nel corpo della povera malcapitata. Sembra incredibile che una storia del genere si sia verificata nella moderna New York e non piuttosto in un luogo meno emancipato e sviluppato, a riprova che pensieri alquanto anomali sono più comuni di ciò che si possa pensare.