È siriano Mahmoud Jrad, e ha alle spalle un'assidua frequentazione dei teatri di guerra in Siria.Fonti qualificate riferiscono che non era inserito nella lista dei 110 foreign fighters a cui si dà strenua caccia, ma le manifeste intenzioni di tornare in Siria per combattere, che il giovane ha espressamente dichiaratonei giorni scorsi, hanno fatto scattare - immediato - il provvedimento di fermo, proprio per impedirne la fuga.

Un intenso lavoro, quello compiuto dagli investigatori del nucleo Antiterrorismo e dall'intelligence italiana, che haindividuato anche la cellula terroristica a cui il ragazzo voleva ricongiungersi.

Si tratta di Jabat al Nusra, ovvero la formazione di origine qaedista che, in questo momento - sempre secondo fonti qualificate - sarebbe in difficoltà per carenza di uomini, e anche perché sotto stretta sorveglianza.

Voleva tornare a combattere

Sarebbero state proprio le difficoltà della cellula qaedista a spingere il ragazzo ad accelerare i tempi. Proprio questa sua ferma intenzione di partire senza indugi, secondo gli investigatori, lo rende estremamente pericoloso.Indagato anche il fratello più giovane del ragazzo, di soli 23 anni. A quanto pare, avrebbero dovuto compiere insieme il viaggio verso la Siria. Quindi, presumibilmente, i due fratelli condividevano l'idea di tornare a militare nel braccio armato del terrorismo islamico.Altre 5 persone risultano indagate, tra le quali ben 3 Imam di Genova.

Alfano plaude e ringrazia

Il Ministro degli Interni, Angelino Alfano, è soddisfatto e lo dimostra apertamente: dapprimal'espulsione di un ragazzo pakistano- che probabilmente stava organizzando un attentato terroristico all'aeroporto di Orio al Serio (Bergamo) - e successivamente la nuova operazione che ha portato all'arresto dei due fratelli siriani.

Il Ministro ha lodato l'intenso lavoro svolto dalle unità dell'Antiterrorismo, e ha sottolineato che - proprio grazie alle indagini accurate ed approfondite - l'Italia sta raggiungendo ottimi risultati sul fronte della prevenzione.Ha anche ribadito che le leggi italiane in materia ci sono, e sono ottime: i risultati ottenuti dimostrano che - se applicate nella maniera corretta - consentono un alto grado di protezione.

Infine Alfano ha sottolineato la ferma volontà del Governo di proseguire sulla strada intrapresa, intensificando ulteriormente gli sforzi, ora che nessun Paese è a rischio zero.