L’accusa è pesantissima: con la scusa di un “gioco di prestigio” lo scorso pomeriggio avrebbe adescato nel parchetto di piazza Islanda, a Genneruxi, Cagliari, due bimbe di 8 e 9 anni. Michele Masia, 35 anni, personal trainer cagliaritano molto seguito anche su Facebook (dove pubblica i video dei suoi esercizi), è stato arrestato dalla Polizia con la pesante accusa di violenza sessuale su due minorenni. Un reato ancora più grave, secondo il codice penale, perché l’età delle due bambine è inferiore ai 14 anni. Il giovane indagato ha rischiato di essere linciato dai numerosi testimoni anche se sostiene, con tutte le sue forze, “che si sia trattato di un gigantesco equivoco”.

Venerdì scorso, comunque, è stato fermato dalla Polizia durante la notte e accompagnato in una cella del carcere di Uta.

Sabato mattina il giudice per le indagini preliminari ha deciso, dietro richiesta del pubblico ministero, il trasferimento del giovane agli arresti domiciliari. Masia è stato arrestato dopo la denuncia effettuata dai genitori delle due piccole che avrebbero riferito il racconto delle bambine, e dei numerosi testimoni, agli investigatori. Una ricostruzione giudicata dagli uomini che si stanno occupando del caso “molto attendibile”. Ora saranno le indagini a far venire a galla la verità.

Due diverse ricostruzioni

L’inquietante episodio sarebbe accaduto venerdì sera nel parco giochi che si trova in piazza Islanda, proprio al centro del quartiere cagliaritano di Genneruxi.

Un luogo molto frequentato, soprattutto d’estate, dalle famiglie con i bambini ma anche da tanti giovani che si dedicano all’attività sportiva. Secondo una prima ricostruzione effettuata dagli inquirenti era proprio questo che il giovane stava facendo quella sera. Come spesso infatti capitava Masia eseguiva numerosi esercizi di ginnastica nella piazza, come testimoniano i numerosi video pubblicati sulla sua pagina di Facebook.

E anche quel giorno, come tanti altri, il personal trainer stava eseguendo degli esercizi seduto in una panchina. Ed è proprio in questo momento che, almeno secondo l’accusa, Masia avrebbe cercato di convincere le due bimbe, che giocavano nelle vicinanze del giovane, ad infilare le mani nelle tasche dei suoi pantaloni per provare un “gioco di prestigio”.

Quello che in effetti sia successo non si sa ancora con certezza. L’unico fatto chiaro è che la mamma di una delle bimbe, dopo essere stata avvertita da una conoscente degli atteggiamenti almeno per lei ambigui del giovane, è andata a recuperare immediatamente la figlia scatenando una reazione quasi di fuga del Masia che però è stato bloccato da altri genitori. Il giovane ha rischiato di essere linciato dai presenti ma, l’intervento della Polizia, ha evitato il peggio. Da questo episodio è partita la denuncia che poi ha avuto come seguito l’interrogatorio dei numerosi testimoni che hanno raccontato agli inquirenti la loro versione dei fatti. Anche le due bimbe sono state ascoltate separatamente da una psicologa per bambini e, dalle prime indiscrezioni, avrebbero fornito la stessa versione dei fatti accaduti venerdì nella piazza Islanda, nel cuore del quartiere di Genneruxi.