"Vado lì". Lo aveva annunciato sul suo profilo Facebook Massimiliano con un post pubblicato nel tardo pomeriggio del 24 agosto. Il quarantunenne ha precisato che si sarebbe diretto nei luoghi colpiti poche ore prima dal sisma. In tanti hanno pensato ad un nobile gesto in aiuto delle popolazioni colpite dal terremoto. A distanza di due giorni dall'annuncio social arriva la notizia che indigna l'Italia e spiazza gli amici del quarantunenne: arrestato il primo sciacallo. I carabinieri, con l'aiuto della polizia, hanno bloccato Massimiliano Musella mentre tentava di introdursi in un'abitazione colpita dal sisma.

Il video del fermo dell'uomo, originario di Napoli, fa il giro del web. Il quarantunenne prova a divincolarsi dagli agenti e grida di essere estraneo ai fatti: "Stavo telefonando". I superstiti di amatrice sono tenuti a freno dalle Forze dell'Ordine.

Il post su Facebook: "Vado lì"

Il quarantunenne del quartiere Camaldoli aveva ancora in tasca il biglietto del treno Napoli-Roma. Nelle ore successive il Gip ha convalidato la misura cautelare nei confronti di Musella. Non aveva il casellario giudiziario immacolato Massimiliano, ma alcuni suoi amici non possono credere che l'uomo sia ilprotagonista di un simile gesto. In attesa di ulteriori sviluppi dell'inchiesta condotta dagli uomini dell'Arma il dibattito sul brutto episodio è diventato incandescente sul profilo Facebook di Massimiliano Musella.

Insulti ed indignazione da parte di tanti cittadini nei confronti dell'uomo accusato di sciacallaggio. Il dibattito si è acceso di fronte ad una precisazione della Polizia. Alcuni amici di Musella sostengono che si tratti di una smentita in piena regola, in relazione alla contestata azione criminale. L'operazione di fatto è stata però condotta dai carabinieri con il supporto della Polizia.

Gli amici difendono il napoletano

Le parole di sostegno degli amici del quarantunenne hanno provocato ulteriori polemiche. In molti chiedono pene esemplari nei confronti del napoletano, c'è chi invece sostiene che non era ad Amatrice per compiere azioni criminali. Il confronto social è sfociato nelle immancabili polemiche campanilistiche.

Nel mirino la città di provenienza di Musella. Tanti i napoletani che hanno duramente replicato alle accuse evidenziando il gran lavoro dei volontari provenienti dal capoluogo campano e la solidarietà mostrata dall'intera città. Querelle che in molti esortano a chiudere in fretta in presenza di un'immane tragedia e di un fatto specifico che non ha nulla a che vedere con l'appartenenza geografica.