Lo scorso 3 settembre 2016 è scoppiato un incendio nelladiscarica di Onano, in provincia di Viterbo. Ora si rischia la contaminazione di frutta e verdura. Il sindaco di Sorano, Carla Benocci, per tutelare i suoi concittadini ha emesso un'ordinanza con cui invita a lavare attentamente frutta e verdura. Le persone che devono prestare maggiore attenzione alla pulizia di frutta e ortaggi sono i bambini e le donne incinte .

Si rischia l'inquinamento deicampi

Il primo cittadino di Sorano ha sottolineato che l'incendio nella discarica di Onano ha bruciato per alcuni giorni ma nel Comune che amministra non si è mai sentito odore di bruciato.

Il vento, a quanto pare, non ha portato il fumo a Sorano. La Benocci ha sottolineato che solamente il 4 settembre si è sentito odore di plastica bruciata. C'è preoccupazione, comunque, a Sorano. Carla Benocci ha chiesto all'Asl di svolgere accertamenti nei luoghi di confine, dove vi sono allevamenti eaziende agricole. Se si dovesse accertare l'inquinamento dei terreni, gli animali non dovrebbero uscire a pascolare.

Misure per tutelare la salute dei cittadini di Sorano

L'incendio è scoppiato non in una discarica vera e propria ma in un centro di stoccaggio della plastica, dove vengono individuati i rifiuti riciclabili e divisi da quelli non riciclabili. Questi vengono poi portati in altri siti.

L'incendio, durato 2 giorni, ha interessato dunque la plastica. Il sindaco di Sorano ha chiesto all'Asl e all'Arpat una tempestiva analisi della qualità dell'acqua e dell'aria nei luoghi vicini alla discarica in cui è scoppiato l'incendio. L'impianto, infatti, è molto vicino al comune di Sorano e c'è il rischio che i fumi abbiano contaminato i campi.

Sarebbe un grave danno se il bestiame pascolasse su terreni inquinati. In attesa dei risultati delle indagini svolte dal personale dell'Asl e dell'Arpat, Carla Benocci si è vista costretta ad adottare misure per tutelare la salute dei suoi concittadini. Sul sito iltirreno.geolocal.it si legge che il sindaco ha anche invitato chi vive in zone rurali a tenere chiuse le finestre delle loro abitazioni.