Una donna palermitana, 68enne e madre di sei figli, in coma da ben quattro anni a causa di un'emorragia cerebrale, si è risvegliata all'Ospedale di Messina ed ha incominciato a cantare le sue canzoni preferite. Una reazione unica, che ha lasciato tutti senza parole. Il risveglio della donna è avvenuto il 5 dicembre scorso, ma per ovvi motivi la notizia è stata divulgata solo parecchi mesi dopo.

Rosalba Giusti, protagonista dell'incredibile vicenda, è stata colpita da un'emorragia cerebrale, che le ha compromesso buona parte del tronco encefalico.

Ma evidentemente non tutto è stato danneggiato, infatti le porzioni corticali superiori, che consentono l'uso della memoria e della parola, sono rimaste miracolosamente integre.

Un risveglio mai visto prima

"Un giorno è arrivata una telefonata dal centro riabilitativo dove era ricoverata mia madre" inizia così il suo racconto la figlia della donna che si è risvegliata dallo stato vegetativo, aggiungendo: "poi è arrivata unafoto tramite un noto social di messaggistica, in cui si vedeva mia madre sveglia".

Dopo ben quattro anni di stato vegetativo, ormai nessuno più nutriva alcuna speranza di vedere Rosalba ritornare in vita. Ma la cosa che più ha colpito i medici è stata la normalità con cui la donna ha ripreso la sua vita.

"Dopo che si è svegliata la paziente ha chiamato l'infermiere" racconta uno dei medici che l'hanno in cura, e aggiunge: "Poi si è messa a cantare le canzoni di Ranieri e di Baglioni".

Il recupero di Rosalba non è attualmente totale, infatti ha perso le funzioni motorie ed è paralizzata, ma si spera che nei prossimi mesi la signora possa recuperare anche buona parte delle funzioni motorie.

Fatto eccezionale, ma non più raro

Risvegli del genere sono si fatti eccezionali, ma sono più numerosi che nel passato. Non più rari perché ci sono ormai dei reparti specializzati attrezzati con speciali tecnologie all'avanguardia, che consentono di salvare molte più vite umane. Tra i tanti casi, sicuramente quello della signora Rosalba è tra i più fortunati, grazie anche all'ottima risposta della paziente alle cure somministrate durante questo lungo periodo di degenza.