Ieri sera nella bassa provincia di Ferrara, in un piccolissimo paese del meraviglioso Delta del Po è successo l’impensabile. Siamo a gorino, frazione della più grandicella Goro; centri abitati di agricoltori e pescatori, gente in gamba e che non ama farsi mettere i piedi in testa. Il prefetto di Ferrara, Michele Tortora, in base agli ultimi arrivi di migranti sul suolo italiano, decide di destinarne una ventina proprio in quella frazione di poco più di seicento anime, purtroppo la disponibilità di luoghi in cui destinare queste persone è sempre più complessa in quanto le strutture sono tutte sature, ha detto il prefetto, continuando che anche le organizzazioni ecclesiastiche devono fare la loro parte aprendo le porte a questi richiedenti asilo.

La popolazione autoctona però non ci sta e anche se si tratta di una ventina fra donne e bambini in arrivo dall'Africa subsahariana si infervora scendendo in strada e protestando vivacemente. In breve sono fatte delle barricate, ma perché questo?

La prefettura di Ferrara, senza alcun preavviso ha requisito un ostello gestito da due giovani che nel tempo lo hanno restaurato e sistemato per quel poco turismo ciclo-fluviale che passa da li, lentamente in crescita; se vediamo l'ubicazione di Gorino su una carta geografica, comprendiamo immediatamente dove si trova e capiamo che bisogna proprio volerci andare e che gestire una struttura alberghiera qui non è facile.

Parlando con i gestori, questi dicono che una settimana fa hanno ricevuto la telefonata degli uffici di corso Ercole d’Este (sede appunto della prefettura) per sapere se c’era disponibilità, ma hanno declinato. È il primo anno da quando sono lì come gestori che vedono risultati. Il bar attira gente del luogo ma anche un sacco di turisti che con la loro bicicletta scendono lungo l’asse del Po per turismo fluviale, del resto il Delta del Po è famoso in tutto il mondo.

Dopo la telefonata di quella mattina - prosegue il gestore - nessuno si era più sentito fino a quando ieri i Carabinieri si sono presentati con l’ordinanza e si sono trovati a dover disdire le prenotazioni, perdendo così lavoro. Così i residenti, che hanno saputo di questa vicenda sono scesi in piazza per difendere i due gestori e per non vedersi togliere l’unica struttura ricettiva della zona.

Per il timore di nuovi arrivi, al centinaio di persone arrabbiate, si uniscono uomini e donne di altre località vicine come Goro e Bosco Mesola ‘perché se Gorino accetta, sicuramente poi li metteranno anche da noi’. ‘Sono comunità troppo piccole e lontane da qualsiasi tipo di possibilità di impiego e di comunicazione con i centri più importanti, non li vogliamo’, proseguono molti di quelli che sono intervenuti alla manifestazione. Nel frattempo arrivano altre Forze dell’Ordine a presidiare l’importante manifestazione; l’Arma, la Polizia, la Digos, tutte li a controllare che la cose si svolgano in sicurezza.

Non c'entra la Politica, non c'entra il razzismo, qui si tratta di buonsenso, proseguono, 'qui c'è poco pure per chi ci vive da un intera vita' dice un anziano. La presenza sulla strada anche del sindaco del paese e del colonnello Desideri dei Carabinieri, duramente contestati, fa presagire che la questione è molto seria e che sarà una lunga nottata.