Muore all'età di 87 anni Vittorio Sermonti, critico letterario che tanto si è impegnato nella diffusione della cultura in Italia. Nato a Roma il il 26 Settembre 1929 è il sesto di sette fratelli. Amante della letteratura italiana, si era avvicinato ai classici sin da piccolo. Ha sempre creduto fortemente nella diffusione del sapere in ogni sua forma e si è impegnato in prima persona per portare la gente comune alla conoscenza. Era un grande fautore dell'uso della radio quale mezzo di comunicazione per parlare alle masse. Il suo più grande amore era la "Divina Commedia", un'opera che ha cercato di spiegare sia oralmente che attraverso un'edizione della stessa in cui ha inserito i suoi commenti e la sua spiegazione.

Pirandello era un amico di famiglia...

Sin da quando è nato ha respirato aria di cultura. Non passava giorno senza incontrare letterati e scrittori. Si pensi solamente che il suo padrino al battesimo è stato Vittorio Emanuele Orlando (un giurista degli anni '20). Poi la sua casa è sempre stata molto ben frequentata se si pensa a personaggi di spicco nella cultura italiana, come Luigi Pirandello o Enrico Cuccia. Il suo percorso, quindi, è stato molto semplice da tracciare. Dopo gli studi classici (terminati nel 1950), ormai ventenne, inizia la sua carriera radiofonica impiantando le basi di un rapporto, quello con la radio appunto, che durerà per tutta la sua vita. Nello stesso anno ha inizio anche la collaborazione con la rivista d'arte "Paragone".

Durante il suo percorso, inoltre, ha modo di incontrare molte altre personalità di spicco nel mondo della cultura, tra cui Pier Paolo Pasolini, Carlo Emilio Gadda, Italo Calvino, Goffredo Parise, Giorgio Bassani.

La sua vita da scrittore

Nella sua vita si è sempre dedicato all'oratoria e alla spiegazione dei grandi classici, ma ha scritto anche romanzi di grande successo come "La bambina Europa" (pubblicato da Sansoni nel 1954), "Giorni travestiti da giorni" (Feltrinelli 1960).

Poi la sua carriera come insegnante, al liceo Tasso di Roma, ma anche all'Accademia d'Arte Drammatica (dove spiegava ai giovani attori la tecnica del verso teatrale). Un pensiero va anche al figlio Pietro, attore di talento, si vede che l'impegno è una dote di famiglia.