roberto saviano accusa la procura di Bergamo nel caso Yara Gambirasio e "assolve" indirettamente Massimo Bossetti. In un'intervista a "Oggi", il giornalista e scrittore parla di una pista che, nelle indagini, è stata totalmente ignorata: quella del luogo di lavoro del padre di Yara.

La pista ignorata

Roberto Saviano, in un'intervista a "Oggi" ha sganciato una vera e propria bomba contro la procura di Bergamo. Secondo lo scrittore, nelle indagini che hanno portato alla cattura e all'arresto di Massimo Bosetti ci sarebbe un clamoroso buco. Sarebbe, infatti, stata ignorata una pista legata alla mafia.

Secondo lo scrittore, potrebbe esserci Pasquale Locatelli, superboss del narcotraffico, dietro l'omicidio della tredicenne. Il padre di Yara, afferma Saviano, lavorava nel cantiere della Lopav, riconducibile appunto a Locatelli.

Questa società aveva un appalto presso un cantiere di Mapello. Dato che i tre cani molecolari si sono diretti tutti al cantiere della Lopav, perché questa traccia non è stata seguita? Questa è la domanda che si pone lo scrittore. I quesiti dell'autore di "Gomorra" assolvono in via indiretta Massimo Bossetti. Lo stesso autore dice di avere più di un dubbio sulla sua condanna. Come replicherà la procura?

Bossetti è innocente?

Saviano ha aperto un quesito in relazione alle tracce seguite dai tre cani molecolari usati nelle indagini per l'omicidio di Yara.

Tutti, infatti, si sono diretti dalla palestra dove era stata avvistata per l'ultima volta la ragazza, al cantiere della Lopav. Perché, si chiede lo scrittore, non è stata approfondita questa pista? Le accuse di Saviano aprono, in maniera indiretta, all'innocenza di Massimo Bossetti. L'uomo è stato condannato all'ergastolo in primo grado con l'accusa di aver ucciso la tredicenne.

Tra le prove a suo carico vi sono il test del Dna e alcune intercettazione ambientali ambigue. Per ammissione della testa Procura, però, non è mai stato trovato un movente certo. La Corte d'Assise, a questo riguardo, ha avanzato l'potesi delle motivazioni sessuali, ricavabili da alcuni indizi, come il reggiseno slacciato della tredicenne.