Blitz della Guardia di Finanza a Prato che, questa mattina, ha emesso 34 misure cautelari, 3 in carcere e 12 ai domiciliari. Le accuse ai danni di questa organizzazione sono di associazione per delinquere, truffa aggravata all'Inps, induzione alla falsità ideologica commessa da Pubblico Ufficiale in atti pubblici, violazione alla norma sul rilascio ed il rinnovo del permesso di soggiorno e violazioni della normativa in materia di immigrazione clandestina.

Assunzioni irregolari e permessi di soggiorno falsi

L'operazione, denominata "Colletti Bianchi", ha visto l'impiego di oltre 400 agenti della Guardia di Finanza ed ha coinvolto professionisti, imprenditori, cittadini cinesi ed italiani.

Condotta dai procuratori della Repubblica, Antonio Sangermano e Lorenzo Gestri, su coordinamento del procuratore capo Giuseppe Nicolosi, ha svelato una rete di assunzioni irregolari, messa in atto dai titolari di alcuni studi professionali, eseguite allo scopo di emettere buste paga in prossimità delle date di scadenza dei permessi di soggiorno, in cambio di un corrispettivo da parte del finto dipendente. Ottenuto il permesso, il suddetto dipendente veniva formalmente licenziato, continuando però a lavorare in nero.

Il commento del Presidente della Regione Enrico Rossi

Sull'argomento è intevenuto anche il Presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, che ha dichiarato: "Per noi lo spartiacque è stato il primo dicembre del 2013, quando, nel rogo Teresa Moda a Prato [VIDEO], in cui morirono sette operai cinesi all'interno della fabbrica dove lavoravano e vivevano".

"Da quel momento - ha aggiunto - l'impegno istituzionale si è rafforzato con attività di prevenzione, controllo, percorsi paralleli di rientro e di affiancamento". Enrico Rossi ha poi aggiunto: "I diritti dei lavoratori sono al centro della nostra politica ed è per questo che oggi plaudo all'inizia della procura di Prato e delle Guardia di Finanza che con la loro attività di repressione ci consentono di lavorare meglio. Grazie al loro lavoro emerge il valore dell'economia sommersa, illegale, che costa allo Stato più di un miliardo di euro all'anno".