Un impatto devastante, frontale, con un’altra auto che l’ha centrato in pieno a tutta velocità e che l’ha imprigionato tra le lamiere. Il soccorso immediato dei Vigili del Fuoco. Poi la corsa all’ospedale di Olbia, a bordo di un’ambulanza del 118, che non è bastata a salvare la vita a Vito Spartà, ingegnere olbiese di 32anni, che ha smesso di respirare pochi istanti prima di arrivare al Pronto Soccorso dell’ospedale Giovanni Paolo II di Olbia.

Il suo cuore non ce l’ha fatta, troppo gravi le ferite e i traumi riportati durante il violento scontro frontale avvenuto mercoledì, poco dopo le 22.30, sulla strada che porta a Pittulongu, a pochi passi da Olbia.

Il suo investitore, il 24enne olbiese Fabio Petta, operaio, è stato arrestato dai Carabinieri per omicidio stradale. Il giovane – secondo quanto stabilito dagli investigatori - aveva un tasso di alcol nel sangue di due volte superiore al limite consentito e ora si trova piantonato dai militari in un letto del nosocomio olbiese. Il giovane è ancora molto turbato. Non riesce a darsi pace per quello che è accaduto. Petta non ha subito particolari traumi durante lo scontro: non ha fratture ma solo leggere lesioni che comunque guariranno con qualche giorno di cure.

Il ragazzo non è ancora in grado di ricostruire quei maledetti istanti che hanno cambiato la sua vita e spezzato quella di Vito Spartà.

Ora sarà compito dei Carabinieri effettuare tutti i rilievi di rito, per capire come in realtà si sia svolto il devastante incidente stradale.

Impatto mortale

Secondo una prima ricostruzione effettuata dai militari lo scontro frontale sarebbe avvenuto nel tratto di della strada statale 82 che porta a Olbia. Vito Spartà – secondo quanto appurato dagli investigatori – stava rientrando dalla casa della fidanzata e viaggiava a bordo della sua Citroen C3, in direzione di Olbia.

Fabio Petta, invece, si trovava nella corsia opposta. Aveva appena acquistato dei panini in via Aldo Moro, a Olbia, e si stava dirigendo verso Pittulongu quando, all’altezza dell’hotel Luna Lughente, proprio poco prima di una curva – secondo la ricostruzione dei Carabinieri – sarebbe piombato a tutta velocità sull’auto di Vito Spartà.

L’impatto è stato inevitabile e devastante. Le condizioni del giovane ingegnere sono apparse subito gravi. Era ancora vivo all’interno delle lamiere accartocciate della sua vettura, anche quando i Vigili del Fuoco lo hanno estratto dalla sua auto ormai ridotta ad un ammasso di lamiere fumanti. La corsa disperata con un’ambulanza del 118, però, non è purtroppo servita a salvare la vita del povero ingegnere che è morto pochi istanti prima di varcare la porta del Pronto Soccorso dell’ospedale Giovanni Paolo II di Olbia.

I rilievi dei Carabinieri

Immeditati i rilievi effettuati dai Carabinieri sulla statale 82, così come sono stati rapidissimi i controlli sul giovane che avrebbe causato l’incidente.

Petta è infatti stato sottoposto agli esami del sangue e la quantità di alcol nel suo corpo era di due volte superiore al consentito.

Il giovane, che già in passato era risultato positivo all'alcol test, come appunto prevede la legge, è stato arrestato e ora si dovrà difendere dalla pesante accusa di omicidio stradale tra l’altro causato in stato di ebrezza alcolica. L’operaio olbiese rischia una condanna da 8 a 12 anni di carcere.