Il recente delitto del ferrarese ai danni dei coniugi Vincelli, uccisi dal figlio appena 16enne e un amico, ha riportato subito i riflettori e l'attenzione dei media su uno dei più orribili casi che la cronaca nazionale a volte deve affrontare: gli omicidi familiari. Figli che uccidono i propri genitori, di volta in volta, per odio, soldi, malattie mentali oppure motivi banalissimi. Ecco i casi più eclatanti degli ultimi quarant'anni.

I più famosi delitti familiari

"Le belve di Vercelli", 13 novembre 1975: Un massacro che fece inorridire la società italiana degli anni di piombo sancendo definitivamente la perdita dell'innocenza del nostro Paese.

A Vercelli, Doretta Graneris, 18 anni, e il fidanzato Guido Badini, 21, uccidono a colpi di pistola tutta la famiglia della ragazza mentre è riunita a cena: a cadere sotto i colpi dei giovanissimi assassini, Sergio Graneris e Italia Zambon, genitori di Doretta, i nonni materni Romolo Zambon e Margherita Baucero e il fratellino della ragazza di appena 13 anni, Paolo, freddato dopo che si era trascinato ferito sotto il tavolo. Infine, viene ucciso persino il cane di famiglia perchè abbaiava. Il movente fu il desiderio di impadronirsi del patrimonio familiare per costruirsi una vita insieme; arrestati, furono entrambi condannati all'ergastolo. Nel 1992 Doretta ottenne la libertà condizionale, dopodichè se ne perdono le tracce.

"Delitto di Parma", 4 agosto 1989: Ferdinando Carretta uccide a colpi di pistola il padre contabile Giuseppe, la madre Marta e il fratello Nicola, fa sparire i cadaveri (mai più ritrovati), compie una serie di depistaggi per poi fuggire a Londra, dove verrà infine scovato casualmente nel 1998. Arrestato, confessa di aver sterminato la famiglia per appropriarsi del cospicuo patrimonio accumulato negli anni dal padre; condannato, sconterà la pena in un ospedale psichiatrico essendogli stata riconosciuta l'infermità mentale.

Uscito nel 2015, oggi vive a Forlì.

"Delitto Maso", 17 aprile 1991: il giovane Pietro Maso, aiutato da due amici, uccide barbaramente i genitori nella loro casa di Montecchia di Crosara (Verona). Il tutto per intascare subito la sua parte di eredità e, forse, uccidere in un secondo momento anche le due sorelle. Viene arrestato e condannato a 30 anni, facendosi notare durante il processo per la strafottenza e l'eleganza pacchiana.

Dopo 22 anni di carcere esce, ma viene nuovamente arrestato l'anno scorso per aver minacciato le sorelle.

"Delitto di Novi Ligure", 22 febbraio 2001: uno dei più efferati omicidi familiari degli ultimi quindici anni e il primo in assoluto in cui ad agire furono dei minorenni. Erika De Nardo, 16 anni, e il fidanzato Omar Favaro, 17, uccidono in modo efferato la madre e il fratellino di lei, Susy Cassini e Gianluca, con oltre 50 coltellate. All'inizio, cercano di sviare le indagini accusando dell'omicidio alcuni fantomatici extracomunitari ma poi, messi alle strette, confessano accusandosi però più volte a vicenda. Condannati rispettivamente a 16 e 14 anni di reclusione, oggi sono entrambi fuori: Omar è subito sparito dalle cronache rifacendosi una vita, mentre Erika ha continuato a far parlare di sè anche durante la detenzione, laureandosi in carcere nel 2009 e scomparendo definitivamente dalla scena dopo il 2015.