Si scava ancora fra la neve a Rigopiano, mentre si grida al miracolo per i quattro bambini estratti vivi dalle macerie dell'hotel e per gli altri superstiti della valanga di mercoledì scorso. Ce l'ha fatta a resistere, ed è stata tirata fuori in buone condizioni dai resti dell'albergo, anche la mamma di due dei bambini salvati. Individuate, fino a ieri sera, altre cinque persone in vita. Si sta lavorando per portarle in salvo "grazie alla professionalità e all'impegno delle strutture operative del Servizio nazionale della Protezione civile", si legge sul sito web del Dipartimento.

In due erano stati soccorsi giovedì: si trovavano all'esterno.

Due vittime identificate

Al momento sono due le vittime identificate. Le operazioni di ricerca e soccorso sono andate avanti pure la scorsa notte. Adottate misure per garantire la sicurezza degli operatori che hanno raggiunto la zona, in un contesto tecnico molto complesso. È una lotta contro il tempo. Tutti, proprio tutti, gli operatori in servizio nel Gran Sasso, a Farindola, nel Pescarese, stanno lavorando con grande spirito di sacrificio, ciascuno nel rispetto del proprio ruolo, con risultati straordinari. Sono stati momenti di grande commozione quelli in cui gli stessi soccorritori hanno tratto in salvo i superstiti.

Eventi sismici e fenomeni meteorologici, stanziamento di 30 milioni

Intanto, dopo gli eventi sismici del 18 gennaio e gli eccezionali fenomeni meteorologici che hanno colpito ultimamente diversi territori, fra Lazio, Abruzzo, Marche e Umbria, il Consiglio dei ministri - riunitosi nella tarda mattinata di venerdì a Palazzo Chigi - ha deliberato "l’estensione degli effetti della dichiarazione dello stato di emergenza adottata con la delibera del 25 agosto 2016", su proposta del presidente Paolo Gentiloni, e ha autorizzato uno stanziamento di 30 milioni di euro "destinato a far fronte esclusivamente ai primi urgenti interventi di soccorso legati alla fase di emergenza".

Stanziamento "a valere sulle disponibilità del Fondo per le emergenze nazionali". Il Cdm ha esaminato anche le conseguenze, gravi, che gli stessi eventi meteorologici e sismici stanno determinando nell'agricoltura e nella zootecnia. A sostegno di tali settori "verranno disposti con la massima urgenza appositi interventi".

L'assistenza alla popolazione

Sono precisamente 11 mila e 426 "le persone assistite dal Servizio nazionale della Protezione Civile in seguito alle scosse di terremoto che hanno colpito l’Italia centrale il 24 agosto, il 26, il 30 ottobre 2016 e il 18 gennaio 2017. È quanto fanno sapere dal Dipartimento. Gli assistiti sono circa settemila nelle Marche, oltre duemila in Umbria, quasi seicento nel Lazio e poco meno di duemila in Abruzzo. Complessivamente sono più di novemila coloro che sono stati ospitati in strutture ricettive. Si tratta di dati - diffusi attraverso il sito internet istituzionale della Protezione civile - che sono da ritenersi in continuo aggiornamento e non comprendono quanti hanno individuato una sistemazione in maniera autonoma.