Siamo soli nell’Universo? Esistono altri pianeti simili alla Terra dove ci potrebbero essere condizioni adatte all’esistenza umana? Gli scienziati ritengono che vi siano altre forme di vita in almeno tremila pianeti extrasolari e condizioni adatte alla vita umana su tanti altri pianeti.
Per il momento le loro sono convinzioni basate su dati astrofisici, molto precisi, ma non sufficienti a fornire certezze scientifiche. La NASA ritiene, però, che la certezza sull'esistenza di altre forme di vita nell’Universo non sia lontana. Ipotizza di poterlo dimostrare entro il 2025.
Il Seti, programma di Ricerca di intelligenza extraterrestre, è più prudente e ritiene che la data debba essere spostata almeno fino al 2040.
L’ottimismo degli scienziati è decisamente giustificato perché il sistema di scansione dei pianeti è già molto avanzato e potrà essere ulteriormente migliorato. Ma esiste un ostacolo non ancora superato: i sistemi attualmente disponibili non danno la possibilità di stabilire la formazione geologica e atmosferica dei pianeti che vengono scoperti. Un problema non da poco.
La natura dell'esopianeta
Infatti, un esopianeta nasce dalla concomitanza di tanti fattori diversi. Quindi non è sufficiente che sia un solido e non gassoso come Giove e Saturno, ma anche che ci siano buone probabilità di trovare acqua liquida.
E naturalmente che abbia un’atmosfera come la nostra, un campo magnetico, l’alternanza delle stagioni e così via. Caleb Scharf del Columbia Astrophysics Laboratory di New York, e Leroy Cronin dell’Università di Glasgow, in Inghilterra, però, ritengono che questo scoglio possa essere superato utilizzando una formula matematica ad hoc, per ottenere questi dati anche con gli strumenti attualmente disponibili.
Il primo dei pianeti extrasolari con caratteristiche somiglianti alla Terra è stato scoperto dal telescopio Hubble la scorsa estate. Proxima Centauri b orbita intorno alla stella nana rossa Proxima Centauri e si trova ad una distanza, in termini astronomici insignificante, di appena 4,2 anni luce. Tuttavia, pur essendo molto simile alla Terra, non sarebbe adatta alla vita umana perché nell'orbita passa troppo vicina alla sua stella e, di conseguenza, la temperatura elevatissima rende impossibile la presenza di acqua.
La missione Keplero
La missione Keplero, invece, ha scoperto quello che è il pianeta più simile alla Terra e a Venere, per temperatura e dimensioni: Kepler-438b. Si trova a 472 anni luce dal nostro. Un impulso notevole a queste ricerche lo fornirà, sicuramente, il progetto “Hawking e Zuckerberg”, sostenuto dall’astrofisico britannico Stephen Hawking e, dal creatore di Facebook, Mark Zuckerberg. Il progetto è finanziato dal magnate russo Yuri Milner, fondatore della Dst Global, una compagnia di investimenti che annovera clienti del calibro di Facebook, Spotify, Twitter, Alibaba e così via.
Il programma prevede di inviare ai confini del sistema solare, in direzione di Alpha Centauri, cioè del sistema stellare più vicino al nostro, delle minuscole sonde spaziali, che sfruttando la propulsione fotonica, viaggerebbero ad una velocità pari al 20 per cento di quella della luce, impiegando appena tre giorni per raggiungere l'obiettivo.
Una distanza di 41mila miliardi di chilometri che un'astronave potrebbe coprire solo in 30mila anni. Comunque, la tecnologia è ancora in fase di sperimentazione e si ritiene che possa essere realizzata entro vent’anni. Ma il progetto, secondo le previsioni, dovrebbe potersi realizzare nel 2069.