Nuova vita per le Officine Grandi Riparazioni, che dal '900 animano Corso Castelfidardo 22, con gli edifici a forma di H, e la mole architettonica che complessivamente misura una superficie di oltre 20.000 mq. La società OGR-CRT ha deciso di cooperare unitamente per la riqualificazione dell'imponente struttura.
Giovanni Quaglia e Massimo Lapucci: benchmark internazionali e contenuti altamente tecnologici
La loro nascita, col tempo è divenuta storia della città torinese. L'esperienza vissuta dai pilastri di ghisa, è incisa nei grandi libri che raccontano di gioie e dolori, come i bombardamenti del 1942 ed ancora due anni più tardi, i quali hanno visto la distruzione dei magazzini e dei padiglioni del colosso, grazie alla tecnica dei cosiddetti tappeti di bomba, lanciati dagli aerei dell'USAAF.
L'antico stabilimento delle Officine Grandi Riparazioni, sorge verso la fine dell'Ottocento e funge da edificio per la costruzione ed anche la manutenzione dei vagoni ferroviari e delle locomotive a vapore ed elettriche. L'aumento delle linee ferroviarie e della produzione, induce il consiglio di amministrazione dell'allora Ferrovie Alta Italia, ad espandere la struttura, riunendo gli impianti delle due officine e plasmandone una soltanto, totalizzando un'area di 20.000 mq. Per varie combinazioni, le OGR sono state inutilizzate per un ampio lasso di tempo, fin quando il Prof. Giovanni Quaglia, Presidente della società consortile, insieme al Dott. Massimo Lapucci, Segretario Generale della Fondazione CRT, hanno deciso di cooperare, riportando in vita la struttura secolare.
Lapucci si esprime fiero del nuovo progetto: "Abbiamo intrapreso una completa rifunzionalizzazione del complesso, sulla base dei migliori benchmark internazionali, con lo scopo di restituire alla collettività uno spazio ad alto contenuto innovativo e tecnologico. Il progetto si ispira ai principi della filantropia avanzata, dell'impact investing e della sostenibilità, attraverso una costante collaborazione tra attori pubblici e privati". Lunedì 6 marzo presso il Teatro Carignano, i signori Quaglia e Lapucci, presenteranno il loro nuovo progetto sull'edificio di Torino, il quale conterrà innovazione e tecnologia per il futuro.