"Mai visto Romeo,mai stato in Consip" queste le parole di Tiziano Renzi ai PM Paolo Ielo e Celeste Carrano che lo hanno interrogato per quasi quattro ore a Roma.
"I pubblici ministeri hanno chiesto conto dei rapporti del Dottor Renzi con tutti i protagonisti di questa vicenda. Dottor Renzi ha risposto e dal nostro punto di vista l'interrogatorio è andato molto bene." ha detto l'avvocato difensore Federico Bagattini. Secondo la linea difensiva Tiziano Renzi sarebbe quindi vittima di un abuso di cognome come lo ha definito il legale.
Le accuse
L'inchiesta fra Roma,Napoli e Firenze è quella su un appalto da 2 miliardi e 700 milioni alla centrale acquisti dell'amministrazione pubblica che vede indagati per traffico di influenze il padre dell'ex premier, Matteo Renzi , e l'imprenditore Carlo Russo, 33 anni, attivo nel settore farmaceutico.
Per l'amministratore Consip, Luigi Marroni, non indagato i due avrebbero voluto indirizzare alcuni lotti della cava verso la cordata di Alfredo Romeo finito agli arresti. Nel corso di alcuni incontri Russo avrebbe chiesto aiuto al manager pubblico assecondando a suo dire gli interessi di Tiziano Renzi e Denis Verdini, il parlamentare di ALA, appena condannato in primo grado a nove anni per il crack del credito cooperativo.
Russo si è avvalso dalla facoltà di non rispondere su precisa scelta degli avvocati in attesa di conoscere il contenuto degli atti, davanti ai magistrati Palazzi e Woodcock, in una caserma dei Carabinieri a Firenze.
Nell'inchiesta anche le intercettazioni di Romeo con l'ex parlamentare da AN, Italo Bocchino, sui pagamenti in nero al funzionario Consip, Marco Gasparri, che interrogato ha ammesso tutto.
Tra gli indagati per favoreggiamento e rivelazione di segreto anche il Ministro dello sport Luca Lotti.
Matteo Renzi non lascia desiderare con le sue dichiarazioni
"Se mio padre ha commesso qualcosa,non soltanto giusto che vada a processo subito, mi piacerebbe pensare che se fosse davvero colpevole dovrebbe avere una pena doppia."
Di quel che ha fatto risponderà lui dice, ma si vedrà alla fine del processo, così Matteo Renzi parla a proposito del coinvolgimento del padre Tiziano nell'inchiesta Consip, ospite a "Otto e mezzo" su La7.
"Sono dalla parte dei magistrati anche se c'è di mezzo mio padre ma i processi si fanno in tribunale non sulle pagine dei giornali"- aggiunge- "Noi siamo persone per bene, non abbiamo paura di fare i processi." Poi Renzi blinda la posizione di Luca Lotti contro il quale il movimento 5 stelle ha presentato una mozione di sfiducia: "Non deve dimettersi,sarà il Parlamento a giudicare."
Non vede complotti l'ex premier ma dice che c'è un bisogno evidente di tirar fuori storie vecchie di tre mesi per non parlare dei problemi della gente.
Mantiene una linea garantista sulla condanna di Denis Verdini al quale riconosce l'importanza di essere stato la maggioranza per tanti provvedimenti del suo governo. Quanto al PD e alla sfida delle primarie contro Michele Emiliano e Andrea Orlando , Renzi parla si una bellissima sfida affermando di jon voler parlare male degli altri.
Annuncia anche che la sua campagna sarà fatta in ticket con il Ministro Martina in squadra e da appuntamento per la prima vera uscita ufficiale al lingotto.