Non voleva staccarsi dalla psicologa che per 5 lunghi mesi le è stata vicina diventando un po' la sua mamma, come anche l'ispettrice di polizia che l'ha seguita in questo periodo. Ieri era vestita a festa perché è stato un gran giorno per Oumoh, una bambina ivoriana di 4 anni, piccola ma già grande per tutto ciò che ha dovuto vivere, lei come tante altre 'figlie' di terre sfortunate: finalmente ha potuto riabbracciare la sua mamma, Camara Zeinabou, 31 anni, ed è stata una festa per tutti. La bambina era arrivata da sola in gommone a Lampedusa, mentre la mamma in fuga con lei dalla Costa d'Avorio, era rimasta bloccata in Tunisia per questioni burocratiche.
In fuga dall'infibulazione, l'abbraccio all'aeroporto di Palermo
Camara Zeinabou, 31 anni, è fuggita dalla sua terra, la Costa d'Avorio e prima di tutto dalla sua famiglia per sottrarre la figlia Oumoh all'infibulazione, pratica di mutilazione genitale femminile purtroppo diffusa n almeno 30 paesi del mondo che riguarda circa 200 milioni di donne e si stima che ogni anno ci siano 2 milioni di piccole vittime.
L'incontro finalmente è avvenuto all'aeroporto di Palermo. Ad accogliere la mamma c'era anche l'ispettrice della Questura di Agrigento, Maria Volpe, che si è occupata della bambina, dal suo arrivo a Lampedusa in poi e si è attivata per le questioni burocratiche legate ai documenti della mamma.
L'emozione di tutti, a cominciare dall'ispettrice di polizia
La più emozionata di tutti sembrava essere proprio lei, Maria Volpi, l'ispettrice di polizia della Questura di Agrigento, che tanta parte ha avuto per il felice esito di questa vicenda. Prima che la mamma di Oumoh atterrasse, ha tenuto in braccio e coccolato la bambina.
"Sono emozionata, felice, oggi per me è Pasqua, è il regalo più grande che potessi ricevere. Sto tremando perché mi immedesimo nella mamma, non dormo da tre notti, da quando ho saputo che ha avuto il visto. Non vedo l'ora di vederle insieme". L'ispettrice, di recente nominata ufficiale della Repubblica al merito, dovrebbe essere premiata anche per il suo cuore grande.
Cuore grande anche dell'Associazione Misericordia, della Caritas di Agrigento e Tunisi che hanno ospitato rispettivamente figlia e mamma in questi mesi in cui hanno potuto vedersi solo qualche volta via Skype e della psicologa Maria Lea Ziino. Poi finalmente è arrivato il momento dell'abbraccio della figlia con la mamma, anche lei elegantissima per l'occasione. In silenzio ha parlato solo il linguaggio universale dell'amore. Ed è stata una gioia per tutti.