Napoli, 24 marzo – Un adolescente con disturbi di apprendimento è stato ripetutamente violentato da un gruppo di ragazzini minorenni, di cui tre non ancora quattordicenni. La madre della vittima degli abusi, ha seguito il figlio di nascosto per scoprire l’identità degli aggressori e subito dopo ha denunciato. La donna avrebbe iniziato ad investigare dopo un messaggio di allerta ricevuto da alcuni conoscenti: “Vedi chi sono gli amici di tuo figlio”.
Le indagini sulla vicenda
Un ragazzino di appena 13 anni, a Giugliano nel napoletano, è stato violentato più volte da una banda di minorenni, per l’esattezza undici.
Secondo alcune fonti, a denunciare l’accaduto sarebbe stata la madre della vittima che per via dell’esistenza di alcuni sospetti ha deciso di seguire il figlio, scoprendo così l’identità degli aggressori. La vittima di cui non sono note le generalità soffriva di disturbi dell’apprendimento e sarebbe stata violentata più volte. Gli episodi di violenza, secondo quanto dichiarato dal ragazzo, sarebbero stati numerosi e sarebbero iniziati qualche anno fa. L’ultimo avvenimento risale al mese di gennaio.
Per otto di loro considerati i responsabili degli atti di violenza, è stato disposto l’accompagnamento presso una comunità. Le indagini sono state condotte dai Carabinieri della Compagnia di Giugliano, dopo la scoperta della terribile vicenda effettuata dalla mamma della giovane vittima che è riuscita a seguire il figlio di nascosto ed ha assistito all'intera scena di violenza.
Grazie al “piano strategico”, la madre della vittima è riuscita a rivelare ai Carabinieri l’identità degli aggressori del figlio. La madre del ragazzo, secondo quanto dichiarato, avrebbe deciso di indagare dopo esser stata messa in allerta da alcuni conoscenti che le avevano consigliato di indagare sui “presunti” amici del figlio.
“Non ci sono parole per commentare ciò che è successo, ovvero l’idea che i responsabili di tale vicenda siano proprio dei minorenni” ha commentato Antonio Poziello, Primo cittadino di Giugliano dichiaratosi da subito indignato per ciò che è accaduto.