Napoli, 24 febbraio Questa mattina a Palazzo San Giacomo si è tenuto il primo incontro fra le amministrazioni della città di Napoli e della città di Bologna, per uno scambio di idee ed un confronto di probabili soluzioni concrete, inerenti alle aree dei servizi sociali e delle politiche per i giovani. Le città, differenti per diversi fattori come dimensioni, ricchezza e composizione sociale, hanno deciso di collaborare mettendo insieme esperienze e competenze, per far fronte a quelli che sono i fabbisogni delle comunità urbane. L’aumento delle diseguaglianze sociali, la nuova povertà ed il disagio giovanile sono temi attuali che sollecitano tutti i livelli di governo, motivo per cui l’ideazione di un laboratorio dove possono essere messe a confronto esperienze civiche diverse può far nascere una risposta pubblica più efficace.

All’incontro hanno preso parte anche i Presidenti delle Acri di Napoli e Bologna.

“Ci sono obiettivi comuni che devono essere portati avanti in contesti diversi con risorse differenti, ma io credo che un’esperienza come quella che ha Napoli in alcuni ambiti possa essere davvero di grande aiuto per una città come Bologna che ha dovuto affrontare soprattutto ultimamente trasformazioni sociali molto forti. Spero che Bologna abbia la possibilità di far toccare con mano il lavoro che anche noi stiamo portando avanti nella nostra città, ha spiegato il Vicesindaco di Bologna Marilena Pilati.

La giornata di lavoro è proseguita con una visita alla Pizzeria dell’impossibile, sita nel centro storico di Napoli, e alla Casa della Cultura e dei Giovani di Pianura.

La Pizzeria dell’impossibile - ha spiegato Alessandra Clemente, Assessore ai giovani del Comune di Napoli è un luogo importante, dove i ragazzi che vengono dall'area penale della città di Napoli si formano in un sapere che ha molto sapore, impiegati in una mensa per la fascia povera della città di Napoli. Oggi abbiamo dato il via ad una giornata che è una vera e propria full-immersion, in quelle pratiche che la città di Napoli ha voluto mettere in campo per rispondere alle esigenze dei ragazzi, e della città, nonostante i limiti di finanziamenti pubblici.”