Nella giornata di ieri, alla vigilia del week-end in cui la Corea del Nord festeggerà il centocinquesimo anniversario del fondatore Kim Il-sung, la fortissima politica di Donald Trump, uno dei presidenti più discussi degli Stati Uniti D’America, ha raggiunto la sua massima concretizzazione in un attacco in Afghanistan contro l’Isis.

Sganciata la MOAB, madre di tutte le bombe

Il mezzo usato dagli Usa contro l'Isis è la moab, definita sia superbomba sia l’ordigno più potente dopo la bomba nucleare. La bomba sganciata in Afghanistan è talmente potente da riuscire a distruggere tutto ciò che si trova nel suo raggio d’azione di circa un centinaio di metri, e dopo esser stata "sganciata" contro una postazione dell'Isis è riuscita a distruggere diversi bunker e tunnel ed uccidere 36 uomini.

La MOAB pesa all'incirca dieci tonnellate ed è la prima volta che viene usata durante un combattimento. Tra le ipotesi più importanti, ci si aspetterebbe che la MOAB venga utilizzata dagli USA per dichiarare guerra alla Corea Del Nord.

Nel mirino degli USA la Corea del Nord

È cresciuta ulteriormente la tensione che già esisteva tra la Corea del Nord e gli Stati Uniti D’America: Pyongyang, attraverso il viceministro degli Esteri Han Song-ryol ha rilasciato in risposta importanti dichiarazioni sottolineando che la Corea del Nord è pronta per andare in guerra contro gli Stati Uniti. Il viceministro degli Esteri ha definito le manovre usate dagli USA “spericolate”, ed ha sottolineato: “lL’uso della bomba è stato un attacco preventivo, l’America ha un potentissimo deterrente nucleare”.

La Nbc sin dalla giornata di ieri ha dichiarato che gli Stati Uniti D’America potrebbero effettuare un nuovo attacco, ma questa volta nel mirino ci sarebbe la Corea del Nord, qualora il regime di Pyongyang fosse pronto a supportare un nuovo test nucleare.

Han Song-ryol: Siamo pronti a sostenere un presunto attacco degli USA'

Han si è sin da subito scagliato contro Donald Trump accusandolo pesantemente di aver creato una specie di “circolo vizioso” di paure e tensioni in tutta la penisola coreana, ed ha urlato a gran voce: “Non terremo sicuramente le braccia incrociate di fronte ad una presunta dichiarazione di guerra”.

Secondo quanto dichiarato dal viceministro degli Esteri il prossimo test nucleare si svolgerà solo quando il quartier generale nordcoreano sarà predisposto alla sua attuazione. Gli esperti americani sostengono che Pyongyang non sia ancora pronta ad un probabile attacco nucleare, non avendo a disposizioni né ordigni né armi nucleari.