Ventimila euro, questo il prezzo stabilito per l'acquisto della bimba partorita da un'altra donna; la mamma acquirente, però, quando ha visto che la neonata aveva la pelle mulatta, ha preteso la restituzione della somma. Posti agli arresti domiciliari tutti i protagonisti di questa degradante e triste vicenda: la mamma naturale - una ragazza 25enne romena - l'intermediario marocchino e la donna (35 anni) che ha pagato per avere la piccola. Nel frattempo la bimba è stata affidata ad una casa-famiglia.
La neonata è stata rifiutata per il colore della sua pelle, non giustificabile
Una storia incredibile, quella scoperta dalla squadra mobile di Latina: l'acquirente, durante la gravidanza della madre naturale, aveva perfino indossato per tutto il tempo una pancia finta (acquistata su internet) per simulare una gestazione in corso. A parto avvenuto la neonata è stata consegnata come da accordi, ma, essendo mulatta, la donna non avrebbe potuto giustificare il colore della sua pelle e così l'ha rifiutata, pretendendo la restituzione dei ventimila euro. Tutto è nato quando un impiegato del Comune di Latina, insospettito, ha lanciato una segnalazione per una richiesta di riconoscimento di una bimba nata in casa.
La donna, infatti, non si era mai presentata all'appuntamento per la registrazione all'anagrafe, ogni volta trovando una scusa diversa. Così il funzionario ha avvertito la Procura e, nel giro di due giorni, la polizia ha ritrovato la neonata.
Agli arresti domiciliari i tre protagonisti della vicenda
La madre naturale per partorire era andata all'ospedale di Anzio, dove aveva lasciato la bambina.
Due giorni dopo era tornata per riconoscerla e riprenderla, accompagnata dal marocchino che affermava di essere il padre; ma i medici, ormai sospettosi, hanno convinto la donna a non far riconoscere la bimba dall'uomo. Poi gli investigatori sono riusciti a contattare la madre acquirente che, interrogata, non ha saputo spiegare dove fosse la piccola; quindi hanno rintracciato l'intermediario e poi ad avere il nome della madre naturale, grazie alle informazioni fornite dai medici dell'ospedale.
Alla fine la donna è stata trovata in un quartiere di Anzio, popolato in gran parte da immigrati.
All'inizio, la situazione di degrado in cui viveva la giovane romena ha fatto temere il peggio. Infatti la neonata non era con lei. Poi la stessa ragazza ha deciso di collaborare con i poliziotti, rivelando il nome del padre naturale a cui aveva affidato la piccola. Ora sono tutti e tre agli arresti domiciliari, accusati di reati che vanno dall'alterazione dello stato civile, a quelli sulla norme dell'adozione che puniscono chi acquista, aliena o fa opera di mediazione ai danni di un minore.