Mariano Supino, studente universitario di 27 anni, si è suicidato lo scorso 27 aprile 2017 nella sua camera. A scoprire il corpo esanime del ragazzo, in un lago di sangue, è stato proprio il padre Vittorio, avvocato penalista molto conosciuto a Chieti. L'episodio ha scosso la comunità teatina. Mariano era iscritto alla facoltà di giurisprudenza e, dopo la laurea, avrebbe svolto il praticantato nello studio legale del padre, dove già lavora anche la sorella. Tra qualche giorno il ragazzo avrebbe dovuto discutere la tesi di laurea. Almeno così aveva detto ai suoi parenti.

Questi avevano già organizzato i festeggiamenti per la laurea del 27enne.

Mariano Supino si è suicidato con la pistola del padre

Un ragazzo di buona famiglia ha improvvisamente detto basta. Mariano ha preso la pistola del padre e si è suicidato nella sua camera. Per quale ragione il 27enne si è tolto la vita? Eppure, apparentemente, non gli mancava nulla: non aveva neanche il cruccio di trovarsi un lavoro, dopo la laurea, visto che il padre è un celebre avvocato. Sul luogo del suicidio, in via dei Vestini, sono arrivati, oltre agli operatori del 118, anche gli agenti della Squadra mobile di Chieti, coordinati da Francesco Costantini. Gli investigatori, al momento, non escludono nessuna pista, nemmeno quella delle presunte frottole sul percorso di studi.

Mariano aveva detto ai suoi genitori che avrebbe dovuto discutere, a breve, la tesi di laurea. Probabilmente aveva mentito, visto che, secondo i primi accertamenti, nell'ateneo non erano in programma sedute di laurea. Eppure il papà e la mamma del 27enne avevano anche prenotato il ristorante per festeggiare un momento importante, aspettato da tanto tempo.

Pressato dalla paura di deludere i suoi cari

Quando Vittorio Supino ha visto il figlio in una pozza di sangue, nella sua stanza, non ha potuto credere ai suoi occhi. Subito ha chiamato il 118 ma non c'è stato nulla da fare. Mariano è forse stato pressato dal disagio e dalla paura. La vergogna ha probabilmente 'travolto' l'istinto di sopravvivenza e, alla fine, lo studente ha puntato la pistola del padre verso di sé ed ha premuto il grilletto.

Un altro studente universitario che, all'improvviso, si toglie la vita. Il figlio del noto avvocato teatino è finito così nella folta schiera degli studenti universitari passati a miglior vita. Dietro ai decessi di giovani che studiano all'università c'è quasi sempre una storia di esami falliti e bugie. I ragazzi, spesso, mentono ai genitori sul percorso scolastico, facendogli credere di essere a un passo dalla laurea. Forse anche Mariano ha scelto di suicidarsi per la paura di deludere tutti i suoi cari.