Ci ha trascorso quattro anni da innocente e in base alla sentenza ne avrebbe dovuti scontare altri sette. Ma proprio quando si era rassegnato, la verità è emersa e si sono aperte le porte del carcere di Terni per Saverio De Sario, 46 anni, autotrasportatore di origine sarda. Per un 'complotto' della sua ex moglie, era stato condannato in via definitiva a 11 anni di detenzione. Era stato accusato di un reato gravissimo: abusi sessuali sui figli che all'epoca dei fatti avevano 7 e 10 anni. Gli stessi figli che a distanza di anni hanno ritrattato raccontando di essere stati costretti a mentire dalla madre.
Assolto perché il fatto non sussiste e disposta la scarcerazione immediata, ora è un uomo libero. Finalmente la verità storica e quella giudiziaria coincidono.
Storia di violenza al femminile, un uomo rovinato per la vendetta dell'ex moglie
Nel 2015 Saverio De Sario è stato condannato in via definitiva a 11 anni di carcere per violenza sessuale sui due figli, Gabriele e Michele. De Sario, dopo aver affrontato tre gradi di giudizio, ha ottenuto la revisione del processo; la corte di Appello di Perugia gli ha dato ragione e lo ha assolto. Un incubo che si è svolto tra la Sardegna, luogo di origine dell'autotrasportatore, e Brescia, dove la famiglia ha vissuto per anni prima che i fatti precipitassero.
Una storia a lieto fine, ma dopo tribolazioni, sofferenze, un iter giudiziario fatto di processi, condanne e gli ultimi quattro anni trascorsi in carcere da innocente. Tutto per un complotto ordito dall'ex moglie che ha manipolato i figli per vendicarsi.
I guai infatti iniziano, nel 2001 quando De Sario si separa dalla moglie.
Compaiono strani disegni sui quaderni dei suoi due figli, allora bambini che, ascoltati da psicologi e inquirenti, fanno racconti confusi e accusano il papà di abusi sessuali avvenuti in Sardegna. Dopo 14 anni di calvario, la vicenda giudiziaria di Saverio pare concludersi nel peggiore dei modi: condanna definitiva a 11 anni di pena detentiva.
L'uomo è trasferito nel carcere di massima sicurezza di Sassari. Ma avviene il colpo di scena: i figli, nel frattempo cresciuti in una casa famiglia di Brescia, divenuti maggiorenni escono e ritrattano tutto: non hanno mai subito alcun abuso sessuale; la madre li ha costretti a mentire per rivalersi sul padre. Grazie a queste dichiarazioni, i giudici della Cassazione accolgono il ricorso e dispongono la revisione del processo fino all'assoluzione. Ieri Saverio da uomo stravolto ma libero è uscito dal carcere di Terni dove era stato trasferito, per iniziare la sua seconda vita.
Giustizia 'sbilanciata': se la presunzione di colpevolezza condanna un padre
Ancora in comunità, i due figli avevano scritto un memoriale di oltre 40 pagine in cui raccontavano come l'accusa non stesse in piedi e fosse frutto di un'invenzione calunniosa.
Ma racconta De Sario, all'epoca il documento non fu preso in considerazione né dalla comunità né dai giudici per un pregiudizio: un padre accusato di aver violentato i figli, non può andare a casa assolto.
Tra la custodia cautelare e l'arresto dopo la condanna, De Sario ha trascorso in carcere quasi 4 anni. Dice di essere vivo grazie ai suoi figli, da accusatori diventati i suoi salvatori, e alla lotta che hanno fatto per ripristinare la verità è liberarlo. Gabriele e Michele, oggi 27 e 24 anni, i primi ad attendere il papà fuori dal carcere di Terni, dicono che 'riportare in vita' il padre li ha riscattati.
La giustizia ha trionfato, siamo contentissimi, è stato il primo commento di Massimiliano Battagliola, legale di De Sario.
Ora padre e figli torneranno in Sardegna per vivere insieme e non lasciarsi più. L'amarezza però resta: Rita, la sorella di De Sario, Rita, ha rimarcato che chi ha causato tutta questa sofferenza, l'ex moglie, resterà impunita.