Ci sono storie che risultano assolutamente difficili da raccontare, perché sono caratterizzate da un tale livello di violenza e inconcepibile atrocità in grado di mettere i brividi a chi ne viene a conoscenza. Siamo a Giugliano, nel napoletano, e qui undici minorenni al momento sono stati accusati di violenza sessuale nei riguardi di un ragazzo di appena tredici anni con una lieve forma di disabilità mentale. Degli aggressori, otto sono stati collocati in comunità, mentre tre, avendo ancora meno di 14 anni, non sono imputabili per il reato commesso.

La tragica situazione ha avuto inizio circa due mesi fa a seguito di una segnalazione da parte della madre della giovanissima vittima, che si è resa conto che il figlio assumeva comportamenti anomali e preoccupanti in presenza di determinati elementi del gruppo. Questo ha dato il via alle indagini, che sono state condotte dai carabinieri guidati dal Capitano Antonio De Lise in coordinazione con la Procura per i minorenni.

Le dichiarazioni del Sindaco di Giugliano e dell'Assessore alla Legalità

A quanto pare le vessazioni sono avvenute in strada e, in un caso, nell'abitazione di uno dei bulli. La vittima è stata minacciata dai suoi aguzzini di essere picchiata nel caso in cui non si fosse prestata alle terribili violenze.

Il sindaco del comune, Antonio Poziello, ha commentato: 'Non ci sono parole per commentare. L'idea che a compiere le violenze sia stato un branco di minori lascia sgomenti'. Dal canto suo, Adolfo Grauso, Assessore alla Legalità, ha dichiarato che l'amministrazione comunale abbia già dato inizio ad alcune attività volte a prevenire e contrastare il bullismo e che presto il comune metterà a disposizione di chi ne avrà necessità personale qualificato tra psicologi e assistenti sociali e legali già operanti nella zona.

Indubbiamente lo sconcerto è tanto e non c'è niente che possa giustificare una simile vicenda. La speranza è che, malgrado l'età degli aggressori e la non imputabilità per alcuni di loro, la vittima possa ottenere almeno un briciolo di giustizia, perché di sicuro non potrà mai dimenticare un'esperienza che nessuno dovrebbe vivere.