Non sono pochi i vantaggi registrati dalla compagnia di volo di Abu Dhabi con l'ingresso in Alitalia: oltre al pane, prodotto negli Emirati Arabi, c'è anche la possibilità di attingere a tutto il database dei passeggeri di Alitalia con un importante ritorno dal punto di vista commerciale.

Alitalia: perfino il pane non è più italiano

La foto scattata da un comandante non lascia spazio a interpretazioni: il pane servito ai passeggeri che volano con Alitalia è “made in U.A.E.” ovvero viene prodotto negli Emirati Arabi Uniti, Paese di Etihad che detiene il 49% della compagnia italiana.

«Tu proverai sì come sa di sale lo pane altrui» fu l’amara profezia di Cacciaguida a Dante Alighieri nella Divina Commedia che è perfettamente adattabile alla situazione attuale in Alitalia. Siamo stati contattati dall'ufficio stampa di Alitalia che ha precisato come il pane venga prodotto nei luoghi di origine dei voli per imbarcarlo fresco, solo la busta è made in U.A.E, come riportato nella confezione. Ora, non è importante quanto sia saporito il pane servito a bordo della compagnia aerea italiana dopo l’arrivo degli arabi di Etihad: il resto del passo del Canto dantesco, però, risulta ancora più attuale: «e come è duro calle lo scendere e ‘l salir per l'altrui scale».

Alitalia-Etihad: matrimonio di interessi?

La foto del pane servito a bordo rappresenta solo uno dei tanti lati poco felici del matrimonio tra Alitalia e Etihad. Sono molti, infatti, gli aspetti che hanno avvantaggiato la compagnia araba dopo quest’unione. A spiegarceli è stato proprio il pilota di Alitalia che ha chiesto di rimanere anonimo: “Era stato annunciato come uno sposalizio vincente che avrebbe salvato la nostra compagnia di bandiera, ma tra i pochi interventi annunciati ci fu l’eliminazione di biscotti e salatini offerti gratuitamente ai passeggeri.

In molti siamo rimasti perplessi per l’entità ridicola del risparmio che ne sarebbe potuto derivare”. Inoltre la compagnia italiana aveva numerosi Slot, ovvero delle “bande orarie”, dei permessi ad atterrare e decollare in un aeroporto coordinati ad una specifica data e orario. Quelli che Alitalia aveva su Londra Heatrow erano tra i più ambiti e costosi al mondo, eppure sono stati ceduti - guarda caso proprio a Etihad - a un prezzo stracciato nell’ordine del paghi 1 e prendi 5.

Il cambio del sistema di gestione operativo

Tra i cambiamenti avuti con l’avvento di Etihad in Alitalia, c’è stata la sostituzione del sistema operativo per la prenotazione dei biglietti e della parte operativa dei voli, conosciuto col nome di Arco. Il comandante ha spiegato come il sistema che lo ha sostituito – il Sabre – ha prodotto una serie di complicazioni e di imprecisioni che hanno complicato molto la vita ai piloti stessi. Eppure, questo nuovo sistema operativo venne descritto dall’ex ad di Alitalia, Cramer Ball come un sistema innovativo che avrebbe permesso di migliorare l’esperienza di volo dei passeggeri aumentando i ricavi.

E invece, il sistema Sabre, oltre a essere lento e a non funzionare, molto spesso assegna addirittura uno stesso posto a due passeggeri diversi.

Come mai, allora, è avvenuto questo cambio di sistema operativo? Alitalia (che era già in rosso profondo) è stata spinta ad acquistare per parecchi milioni di euro questa piattaforma che veniva già utilizzata dalla compagnia Etihad. Inoltre, con questo sistema operativo, la compagnia di Abu Dhabi ora può attingere a tutto il data base dei passeggeri che volano con Alitalia e i loro relativi dati sensibili con relativo ritorno dal punto di vista commerciale.