Da diversi giorni a questa parte, sta diventando virale un fenomeno che, fino a poco tempo fa, era a molti sconosciuto. Si tratta del cosiddetto Blue Whale, letteralmente tradotto con "Balena Blu", un "gioco" dalle macabre finalità.
Nato in Russia e ideato da uno studente di psicologia appena ventiduenne, questo assurdo gioco si è diffuso anche in molti altri paesi tra cui la Spagna, il Portogallo e l’Italia.
Il gioco dell'orrore diviene virale: caratteristiche, prove e origini
Coloro i quali decidono di accettare di partecipare a questa oscura "challenge" dovranno, per un totale di 50 giorni, seguire le inquietanti regole proposte dal curatore, ovvero l’ideatore di tutto ciò.
Le prove da superare sono a carattere autolesionistico infatti, una volta scoccato il cinquantesimo giorno, i partecipanti vengono costretti a lanciarsi dal tetto del palazzo più alto presente nella loro città. L'adesione a questo "gioco" quindi, equivale a morire. Per testimoniare l'avvenuto superamento delle varie prove fisiche o psicologiche a cui i ragazzi devono sottoporsi di volta in volta, i partecipanti dovranno inviare una foto al curatore ritraente l’avvenuto compimento della "missione".
Se per molti questa situazione può apparire assurda, per alcuni ragazzi adolescenti, purtroppo, non lo è affatto: solo in Russia, infatti, le vittime sono arrivate a 157 circa.
Questa inquietante competizione catapulta gli adolescenti in un vortice di negatività tale da invogliarli a compiere ogni singola prova fino a quella decisiva, il suicidio.
Proprio in merito a questo argomento è intervenuta la dottoressa Nelia Zamponi che, intervistata da "Il resto del Carlino", ha espresso la sua opinione in merito, fornendo qualche utile consiglio affinché i genitori possano cercare di tenere sotto controllo i propri figli, evitando che cadano in questa terribile "trappola mortale".
I consigli della dottoressa: ecco i segnali da cogliere
La psicologa ha iniziato commentando il caso della tredicenne di Pescara che, grazie all'aiuto delle sue amiche che hanno diffuso l'allarme in tempo, è stata salvata prima che compisse l’ultimo passo. In seguito poi, ha fornito anche qualche consiglio utile ai genitori.
Capire se il proprio figlio sia entrato in questa trappola è possibile, facendo attenzione al suo comportamento: ad esempio, è di notevole importanza tenere sotto controllo il rapporto "sonno-veglia" dell’adolescente, situazione che potrebbe evidenziare la presenza di un eventuale stato di malessere. A parere della dottoressa, inoltre, è fondamentale porre dei limiti in merito all'utilizzo di internet, ovviamente senza opprimere troppo il giovane, altrimenti si rischia di avere il risultato opposto, favorendo l'impellente volontà del ragazzo di sganciarsi dal nido familiare trasgredendo. Dunque è importante effettuare un controllo costante ma non oppressivo.