Una ragazza di 23 anni indiana di Sonipat è stata prima stuprata e poi, una volta morta, data in pasto a dei cani. Il padre della giovane avrebbe trovato il corpo della figlia vicino ad un cassonetto della spazzatura e l'uomo ha dichiarato di averla riconosciuta grazie ad una collana che le era rimasta al collo e ad una parte dei suoi vestiti.

No Rape

Il grido di "No Rape" si estende sulle strade dell'India, giovani ragazze sfilano spesso con grandi cortei per dire Stop agli stupri e alla violenza sulle donne. L'ultimo caso di stupro è quello su una ragazza di 23 anni dello stato di Haryana che avrebbe incontrato il branco di assassini nel momento in cui si stava recando a lavoro nell'industria farmaceutica dove lavorava.

La polizia ha parlato di torture davvero terribili inflitte alla donna dal momento che durante il ritrovamento del corpo, alla ragazza erano stati strappati i capelli, tutti gli organi interni e i genitali risultavano danneggiati a causa delle violenze subite. Sul volto aveva dei segni di colpi di pietre, nella bocca aveva dei fili di ferro e il corpo, prima di essere dato in pasto ai cani randagi, sarebbe stato più volte investito da una macchina.

"Mi uccido se non trovate i colpevoli"

La madre della povera ragazza ha dichiarato al Daily Mail di volersi uccidere nel caso in cui i colpevoli non venissero trovati; ha inoltre aggiunto che sua figlia raccontava in casa di temere di subire una violenza "aveva paura di essere stuprata e guardate cos'è successo!

", ha gridato la donna ai giornalisti inglesi.

La polizia per ora, avrebbe fermato due uomini sospettati della violenza, anche se il gruppo sarebbe formato da molti più uomini. In India purtroppo, le violenze sessuali sulle donne sono un tema molto sentito visto che, si svolgerebbero davvero con frequenza. L'ultima che fece scalpore, fu quella ad una studentessa 23 enne di New Delhi ed un suo amico, aggrediti e violentati all'interno di un Bus turistico nel 2016 e poi sanguinanti e in fin di vita dalle percosse ricevute, lanciati fuori dal veicolo in corsa.

L'episodio suscitò il disprezzo più totale delle forze dell'ordine dichiarando che queste persone meritavano solo la pena di morte.

Grazie all'enorme flusso di proteste che c'è stato ed è tutt'ora presente in India, lo Stato è stato costretto a prendere provvedimenti molto più seri contro gli aggressori delle donne, rendendo molto più gravi le pene da scontare.