Alla vigilia della strage di Capaci, dove il magistrato antimafia Giovanni Falcone, sua moglie e tre agenti della scorta vennero uccisi, arriva la notizia di un nuovo agguato da parte della mafia a Palermo. Questa volta l'obiettivo è il boss mafioso Giuseppe Dainotti, 67 anni, condannato all'ergastolo, ma scarcerato nel 2014.
Dinamica dei fatti
Dainotti si trovava lungo via D'Ossuta, nel quartiere Zisa di Palermo, a bordo della propria bicicletta. Tutto tranquillo, fino a che non è stato affiancato dai suoi killer, presumibilmente due e a bordo di una moto.
Questi hanno sparato colpo di pistola alla testa, centrandolo all'altezza della nuca e uccidendolo immediatamente.
Il vicinato, allarmato dai colpi di arma da fuoco, ha immediatamente avvertito la polizia, corsa subito sul posto. Inutili i soccorsi tempestivi del 118: Dainotti era già morto al loro arrivo e i medici non hanno potuto altro che constatarne il decesso. Intorno alle 8 di questa mattina sono intervenute, quindi, la Scientifica e le unità cinofile per poter effettuare i primi rilievi.
Chi era Giuseppe Dainotti
La vittima era uno storico esponente di Cosa nostra e braccio destro e factotum di Salvatore Cancemi, capomafia della Cupola. Era finito in carcere per omicidio e per la rapina miliardaria al Monte dei Pegni di Palermo, oltre che per mafia.
Condannato all'ergastolo, è riuscito a convertire la pena in 30 anni di carcere, dopo aver fornito diversi nomi legati a Cosa nostra.
Uscito nel 2014, la sua scarcerazione aveva suscitato un bel po' di polemiche e di preoccupazioni, dopo la sua fitta collaborazione con la magistratura, preoccupazioni che si sono protratte nel tempo fino ad essere confermate oggi.
I carabinieri del nucleo investigativo, infatti, nei mesi scorsi hanno registrato parecchia agitazione attorno a Porta Nuova, uno dei clan più potenti del centro città. Seppur le forze armate abbiano fermato una serie di omicidi e arrestato varie braccia della cosca con un blitz, sulla testa di Dainotti pendeva ancora la condanna a morte sancita dal capo clan.
Caccia ai due killer
È ora aperta la caccia ai due killer che hanno freddato l'ex boss, probabilmente a bordo di una moto. In queste ore si stanno raccogliendo prove, tracce e testimonianze del vicinato, per cercare di completare il più possibile le dinamiche dei fatti e per riuscire, al più presto, a scovare e catturare i due assassini.