Era nascosto dietro un muretto a secco, pronto a sparare la sua vittima in qualsiasi momento. Il fatto è accaduto in Sardegna più precisamente a Nule, un paesino in provincia di Sassari. L'episodio è avvenuto alle ore 20 circa, quando ancora vi era la luce del giorno ad illuminare completamente la zona, a testimonianza che colui che ha commesso l'agguato non aveva nessun timore di essere riconosciuto dalla vittima.

Roberto Pinna è il nome della vittima, non una persona qualsiasi ma il padre di Paolo Enrico Pinna

Tre fucilate esplose contro il Pick Up di colore rosso di proprietà proprio di Pinna Roberto, il quale ignaro di tutto si è visto recapitare ben tre fucilate contro il proprio mezzo di locomozione.

Il figlio era stato condannato a vent'anni di galera dopo il duplice omicidio di Gianluca Monni e Stefano Masala, del quale purtroppo non è mai stato rinvenuto in maniera assai strana il cadavere.

Pinna, una volta subite le fucilate che hanno frantumato tutti i vetri dell'auto, è sceso di corsa per cercare di comprendere da dove fossero partite e soprattutto l'autore del gesto. L'uomo non ha trovato nessuno, mentre i Carabinieri, intervenuti prontamente sul luogo nel quale è avvenuta la Sparatoria, hanno rinvenuto il fucile dal quale con tutta probabilità sono partiti i colpi di fucile.

Pinna, visibilmente scosso, adesso ha una ferita sul braccio e ha manifestato la sua paura e le sue perplessità visto che colui che ha compiuto tale gesto, attualmente si trova ancora in libertà, nelle condizioni di riprovare a compiere un atto come quello appena commesso.

Roberto Pinna ha anche detto ai militari di non aver nessun sospetto nei confronti di nessuno, non si capacita di ciò che è successo e non riesce a comprendere chi possa aver compiuto un gesto cosi vile.

I carabinieri intanto hanno invitato circa dieci persone in caserma per sottoporle all'esame dello stub, test in grado di reperire eventuali residui di polvere da sparo su chiunque abbia utilizzato armi da fuoco nel periodo precedente l'agguato.

A questo esame è stato sottoposto anche il fratello di Stefano Masala, una delle vittime degli omicidi di Orune.

Ancora un episodio di violenza che ha come protagonista la Sardegna e, più precisamente una zona storicamente molto 'calda', che in alcuni casi ha portato alcuni di questi territori dell'isola alla ribalta nazionale. Se desideri ancora seguirci clicca su Segui.