Un caso anomalo di commistione di fede politica con quella religiosa. Devon Arthurs farà sicuramente storia. Il 18enne statunitense, infatti, ha caratteristiche davvero sconcertanti: è un suprematista bianco, ha abbracciato fin da giovanissimo il credo neonazista e ora è diventato persono musulmano. Se fosse solo una questione di credenze e ideologie personali non avrebbe fatto di certo scalpore, ma Devon è finito alla ribalta delle cronache per aver preso in ostaggio tre persone e per aver ucciso i suoi compagni di ideologia politica, con cui condivideva anche l’abitazione.
I fatti sono avvenuti venerdì scorso, ha scritto sul Guardian la giornalista Arwa Mahdawi. Urlando “Allahu Akbar” in una tabaccheria di Tampa in Florida, Devon Arthurs ha preso in ostaggio tre persone prima di essere fermato e arrestato dalle forze dell’ordine.
Un nazi-islamico
Ai poliziotti ha spiegato di averlo fatto perché il “loro” paese aveva bombardato il “suo”. Un confusione di nazionalità che non ha nulla a che vedere con la realtà, visto che Arthurs è nato ed è sempre vissuto in Florida e non ha alcun rapporto con l’Afghanistan, l’Iraq o la Siria o qualunque altro paese di fede islamica. Ma le sorprese per gli agenti di polizia non sono finite qui. Accompagnati da Devon nel suo appartamento, gli agenti hanno fatto una macabra scoperta.
Prima di uscire Devon aveva ammazzato a coltellate i suoi due coinquilini e camerati naziskin. Sconcertante la spiegazione fornita dal giovanissimo omicida: ha ucciso i suoi ex amici perché avevano detto qualche parola di troppo, definita da Devon “mancanza di rispetto” nei confronti della sua nuova religione.
Una storia preoccupante e incredibile
Gli atti criminali di Arthurs hanno attirato anche l’interesse dell’Fbi. Gli agenti federali e la polizia di Tampa durante la perquisizione hanno trovato tutto il materiale necessario per costruire una bomba. Si è però in seguito scoperto che questo apparteneva al terzo coinquilino dell’appartamento di Devon, una guardia nazionale della Florida di nome Brandon Russell.
A preoccupare gli inquirenti sulle attività che i ragazzi svolgevano all’interno dell’appartamento, anche la scoperta di una foto di Timothy McVeigh, il pluriomicida responsabile della morte di 168 persone nell’attentato di Oklahoma City del 1995. Gli agenti non escludono l’ipotesi che Arthurs abbia assassinato i suoi due ex amici perché stavano preparando un attentato.
Non è più uno scontro di civiltà
Il caso straordinario di cui è protagonista il giovane Devon Arthurs metterà in crisi molti scienziati sociali. La nostra convinzione che la guerra in atto tra terroristi islamici e il resto del mondo sia una scontro di civiltà, viene infatti messa in dubbio non solo dal giovanissimo americano che dal neonazismo è passato ad abbracciare la fede islamica, ma anche dal fatto che la maggior parte degli attentatori che hanno compiuto le stragi più orrende degli ultimi anni, di cui la più recente è quella di Manchester, siano nati e cresciuti lontano dal mondo musulmano.
Come ha scritto la giornalista del Guardian Arwa Mahdawi, dobbiamo prendere atto che la violenza estremistica, di qualsiasi natura essa sia, ormai proviene da diverse strade, le quali hanno in comune un solo punto: i ragazzi sentono di essere minacciati nella loro mascolinità, a causa soprattutto di storie di vita marginali e di umiliazioni subite.