Due sospetti terroristi tunisini sarebbero arrivati in Italia giovedì mattina: non si conoscono i motivi del viaggio, né il punto di frontiera esatto da dove sarebbero entrati sul territorio nazionale. La segnalazione è partita nelle scorse ore dalla polizia di frontiera della stazione di Como, ma l’allarme è stato esteso a tutto lo Stivale: l’allerta è massima, vista la presenza in questi giorni dei grandi della Terra al G7 di Taormina. Gli uomini, che avrebbero legami con alcune cellule terroristiche islamiche, sarebbero a bordo di una Citroen bianca targata DA411U che sarebbe partita dalla Germania.

I precedenti dei due sospettati

Sono stati resi noti anche i nomi dei due presunti terroristi: Fouad Khaskhoussi di 37 anni e il trentunenne Wassim Ben Hassen. Come detto non si conoscono i motivi del viaggio in Italia, né la destinazione della coppia che già in passato aveva avuto a che fare con il nostro Paese. Ben Hassen tempo fa avrebbe risieduto a Reggio Emilia, mentre Khaskhoussi era già stato segnalato dalla polizia di Genova e avrebbe già dei precedenti per terrorismo. Queste segnalazioni sono il frutto di un’attività di intelligence a livello internazionale, ulteriormente intensificatasi dopo la recente strage di Manchester.

Italia crocevia del terrorismo?

Se i sospetti venissero confermati, ancora una volta l’Italia si dimostrerebbe crocevia importante per il terrorismo internazionale di matrice islamica.

Il caso più eclatante è stato quello di Anris Amri, responsabile della strade al mercatino di Natale di Berlino nel 2016, che terminò la sua fuga in giro per l’Europa proprio nel milanese, dove venne ucciso alcuni giorni dopo l’attentato in uno scontro a fuoco con due poliziotti a Sesto San Giovanni. Ma non si è trattato dell’unico esempio: secondo le più recenti indagini l’Italia è stata una tappa di passaggio per raggiungere i Balcani e poi il Medio Oriente per alcuni terroristi legati agli attentati in Francia e Belgio.

In particolare una coppia albanese legata a Mohamed Lahouaiej Bouhlel, il killer di Nizza, ha sicuramente transitato per la Lombardia, fermandosi a casa di un conoscente. E non va dimenticato l’ultimo episodio, l’aggressione di due militari e un poliziotto alla stazione Centrale di Milano, durante un normale controllo, da parte di Tommaso Youssef Hosni, anche lui tunisino.

Va comunque ricordato che, in quest’ultimo caso, non si è trattato di un terrorista, ma di un semplice simpatizzante, radicalizzatosi negli ultimi mesi, nei quali è arrivato a condividere su Facebook alcuni video dell’Isis.