Il Friuli Venezia Giulia sembrerebbe la regione italiana con la maggiore concentrazione di zecche e la loro presenza è stata considerata endemica. Tre cittadini su dieci verrebbero colpiti ogni anno dal suo morso che, in alcuni casi, può portare all'encefalite da zecca, spesso con gravi conseguenze.
In aumento i casi registrati
E' appena iniziata la stagione calda ed è subito scattato il problema zecche, soprattutto nella Regione Friuli Venezia Giulia dove si registrerebbero i maggiori casi di encefalite virale. La Regione Friuli Venezia Giulia ha dichiarato che non è possibile eliminarle dal momento che la loro presenza è endemica, ma è possibile fare qualcosa per prevenire la diffusione del virus nell'uomo, attraverso la vaccinazione.
La vaccinazione contro la TBE sembrerebbe essere, secondo l'Istituto Superiore di Sanità, l'unica possibilità valida per prevenire l'infezione tanto che in Europa è già stato adottato questo metodo da diversi anni. Il vaccino è entrato in commercio nel nostro paese nell'anno 2006 e chi vuole ne può far richiesta presso i centri vaccinali della propria città.
Un sondaggio effettuato da SWG ha evidenziato come su 4000 persone residenti nell'area del Triveneto, il 7% risultano vaccinati "un dato in aumento" ha dichiarato la Regione Friuli.
Quando si può essere contagiati?
Le persone che amano stare all'aria aperta e nei parchi o i lavoratori forestali, giardinieri e scout, rappresentano le categorie più a rischio per il contagio.
La zecca, mediante il suo morso, diffonde nel corpo umano un virus e dopo il periodo di incubazione, le persone iniziano a manifestare febbre, dolori muscolari e nausea. Nella maggior parte delle persone (il 70% dei casi), tutto si risolve senza complicazioni come se si fosse avuta una banale influenza, ma in alcuni casi ci può essere un rialzo febbrile con danni al sistema neurologico; nei casi più gravi, l'1% della popolazione, il morso di una zecca può portare alla morte.
La meningoencefalite da zecche detta anche meningoencefalite primaverile-estiva, è causata da un arborvirus appartenente alla famiglia dei Flavivirus che sembrerebbe essere molto simile alla stessa categoria di virus responsabili del dengue e della febbre gialla.
In italia, il virus da zecca venne identificato per la prima volta nel 1994 in provincia di Belluno e fino al 1999 sono stati registrati 35 casi di contagio.
Se si hanno animali in casa è bene far attenzione, le zecche amano nascondersi tra il pelo dei cani.