Il 18 giugno 2017 entrerà in vigore la nuova legge sul cyberbullismo. La normativa è stata approvata alla Camera dopo un lungo percorso, con 432 voti favorevoli ed una sola astensione. La Presidente della Camera, Laura Boldrini, ha voluto dedicare il provvedimento a Carolina Picchio, la ragazza tredicenne di Novara morta suicida a causa di questo deplorevole fenomeno.

Tutti i ragazzi dai quattordici anni, vittime di cyberbullismo, o i propri genitori e tutori, potranno presentare un'istanza al gestore del social media per la rimozione del materiale offensivo presente in rete.

Siamo indubbiamente di fronte ad una buona legge nonostante abbia dei limiti quali, ad esempio, la mancanza di qualsiasi riferimento a chi, complice, osserva e partecipa, stando in silenzio.

Il fenomeno del cyberbullismo riguarda tutte le forme aggressive di prevaricazione, attuate da un singolo o da un gruppo di persone ai danni di una determinata vittima tramite strumenti informatici, ovvero un computer o un cellulare.

Il cyberbullismo è più diffuso e pericoloso del bullismo tradizionale

Grazie alla nuova legge è stato aperto, presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, un tavolo tecnico che, entro sessanta giorni dal suo insediamento, dovrà progettare un piano attuativo per contrastare il fenomeno del cyberbullismo.

Nel progetto sono contemplate periodiche campagne informative di prevenzione e, alla fine di ogni anno, ovvero il 31 dicembre, dal 2018 la suddetta commissione tecnica avrà cura di presentare una relazione al Parlamento sul programma attuato.

La normativa prevede, nella sua parte applicativa, che in ogni Scuola venga nominato un referente tra i docenti, che avrà un ruolo di coordinatore delle attività di prevenzione del cyberbullismo.

È necessaria la formazione in materia degli insegnanti e di tutto il personale scolastico, affinché la lotta al fenomeno vada a buon fine. Ad oggi, infatti, risulta ancora piuttosto inesplorato questo mondo che fa precipitare i giovani nel disagio, dimostrando come la nostra società abbia bisogno di un'enorme educazione alla crescita.

La scuola deve puntare alla formazione della persona attraverso i vari saperi, promuovendo un clima positivo e sereno all'interno di ogni classe. Non bisogna dimenticare, infatti, che l'istituzione scolastica non deve solo trasmettere nozioni, ma che deve avere principalmente una funzione educativa.

La famiglia, la scuola e tutte le agenzie educative, negli ultimi anni sembrano aver abbandonato il loro ruolo fondamentale nell'accompagnare i giovani verso la crescita e la formazione della personalità, facendo emergere quella che è stata definita come una vera e propria emergenza educativa.

Nel momento in cui tutti riusciranno a recuperare le loro principali prerogative, i figli e i giovani in genere potranno crescere sicuramente più forti, capaci di creare il proprio progetto di vita con una maggiore autostima, recuperando quei punti di riferimento che attualmente mancano.