Una recente notizia sta sconvolgendo il mondo artistico e non, e chissà come l'avrebbe presa l'eccentrico ed auto celebrativo genio del surrealismo: La salma del famoso pittore spagnolo Salvador Dalì verrà infatti presto riesumata per disposizione di un giudice. La notizia arriva direttamente da Madrid, capitale della Spagna, dove il giudice Maria del Mar Crespo ha ordinato l'esumazione del cadavere su richiesta di Pilar Abel Martinez che rivendica di essere figlia del noto artista.
La decisione del giudice
Per il magistrato del tribunale di Madrid la riesumazione risulta necessaria vista l'assenza di ogni altro tipo di prova e di materiale biologico tale da poter permettere un efficace esame del DNA, ordinando così il recupero del corpo presso il "teatro-museo Dalì" dove l'artista riposa dal lontano 1989, per poi inviare il prelievo effettuato dal corpo ormai senza vita del pittore presso l'Instituto Nacional de Toxicología dove verranno effettuati i dovuti test.
L'avvocato Enrico Blànquez ha ipotizzato che il disseppellimento, per quanto ancora in forse (decisione infatti soggetta a ricorso nello stesso tribunale), possa avvenire già nel mese di luglio.
La presunta figlia di Salvador Dalì
Pilar Abel Martinez nasce a Figueres (città natia dello stesso presunto padre) in provincia di Girona nel 1956 e per anni fu astrologa in una tv locale. Più volte "accusata" dalla nonna paterna, consapevole delle vere origini della nipote, di essere "strana come il padre", riferendosi appunto al pittore. Nel 2007 la donna si decise a chiedere il test del DNA con resti biologici attribuiti al pittore, una prima volta con capelli rimasti su una maschera in gesso che Dalì fece nel 1988 e una seconda volta a Parigi, con resti biologici forniti dal biografo del pittore, Robert Descharnes.
Nel 2015 ha presentato domanda di paternità a un tribunale di Madrid: dopo anni di battaglie legali il giudice ha reputato la riesumazione del cadavere come unica soluzione possibile per una verifica certa.
La madre, nata a Pineta de Mar (Barcelona), nel periodo del suo concepimento lavorava presso la località di Cadaques, paese dell'artista sulla Costa Brava; proprio qui avrebbe conosciuto e avuto una relazione con Dalì, all'epoca già legato sentimentalmente alla compagna di vita nonché musa "Gala", la russa Elena Dmitrievna D’jakonova.
Nel 1955 però la donna si trasferì a Castellò d'Empuries, dove si sposò e dove partorì nel 1956, con un lasso di tempo tale che consentirebbe a Dalì di esserne il padre. Il segreto le sarebbe stato poi raccontato proprio dalla nonna paterna.
Conseguenze legali
In caso di vittoria Pilar, oltre alla soddisfazione per il riconoscimento del "padre" acquisendone il nome e il titolo di "Marquesa de Dalì de Pubo" (titolo assegnato al pittore da re Juan Carlos I nel 1982), potrebbe rivendicare parte del patrimonio e dei diritti d'autore dell'artista, che sono oggi gestiti da eredi legali (ovvero la Fondazione Gala-Dalì e il ministero delle Finanze di Madrid).