Prima il duplice Infanticidio, poi il suicidio: un dramma familiare che si è consumato nella solitudine e nel silenzio. Alvaro Camaro, un uomo di 40 anni, avrebbe dovuto riportare i due figli alla sua ex moglie, dopo aver trascorso con loro il fine settimana come da accordi, ma non l'ha fatto. I bambini, una femmina di 6 anni e un maschietto di 18 mesi, non faranno mai più ritorno dalla mamma: lunedì sono stati uccisi dal padre che si è poi tolto la vita. La tragedia è accaduta a Santa Rosa in California.

Non voleva riconsegnarli all'ex moglie

A quanto pare la coppia era separata da sei mesi.

Tra loro c'era un'accesa battaglia legale in corso per l'affidamento dei figli, la bambina di sei anni e il piccolino di appena 18 mesi. Quel che è certo è che Camaro aveva preso i bambini, come da accordi giudiziari, per trascorrere con loro i giorni che gli spettavano, il sabato e la domenica. Avrebbe dovuto riportarli alla mamma proprio la domenica sera. Ma le cose hanno preso ben altra piega, purtroppo. La madre ha aspettato per ore il ritorno dei bambini, ma di loro nessuna traccia.

Ha provato a contattare il suo ex marito al telefono, ma senza ottenere risposta alcuna. In uno stato di preoccupazione crescente, la donna è andata a suonare alla porta dell'abitazione di Camaro, ma ancora una volta senza ottenere risposta.

Allora ha pensato che l'uomo si fosse allontanato con i bambini, e ha chiamato la polizia che ha attivato le ricerche. La terribile scoperta è stata fatta solo il giorno dopo, il lunedì quando gli agenti si sono introdotti nella casa dell'uomo e gli è apparsa una scena terribile. I due bambini giacevano morti a terra, mentre il papà si era impiccato al lampadario della stessa stanza.

La polizia non ha voluto dare informazioni su come siano morti i bambini, ma a quanto pare non presentavano alcun segno di violenza. Alla base del folle gesto, ci sarebbe stata la rabbia covata per la separazione subita da parte dell'uomo, tramutata in ripicca mortale per non riportare i figli all'ex moglie.

Padri terribili che uccidono

Padri 'terribili' che sopprimono i figli per diverse ragioni e poi in alcuni casi si uccidono. Lo scorso marzo la città di Trento è stata scossa dal caso di Gabriele Sorrentino, 44 anni, ex carabiniere, broker che dopo un crac finanziario da un milione e 100 mila euro per cui aveva perso in pochissimo tempo i soldi della vendita di una casa, quelli ricevuti dai suoceri e i risparmi di 20 clienti, ha ucciso a martellate due dei suoi 3 figli (la figlia 16 enne era in gita in Spagna) con 5 martellate, ha coperto i corpicini con un lenzuolo, e poi è uscito e si è suicidato lanciandosi nel vuoto da una terrazza panoramica mentre la moglie, una veterinaria, era al lavoro.

Diverso il caso di Bidhya Sagar Das, 33 anni, un padre indiano residente in Inghilterra con una compagna occidentale, Cristinela Datcu, ossessionato dalla gelosia e dall'idea che i due figli, una coppia di gemelli, a causa delle pelle bianca non fossero suoi. Dopo aver chiuso in bagno la donna, li ha colpiti con un martello, ha ucciso il maschietto di 18 mesi e ferito gravemente la sorellina.

E che dire delle gemelline Alessia e Livia Schepp scomparse dopo il suicidio del padre Mathias che si stava separando dalla moglie, Irina Lucidi? Prelevate dal padre per il weekend, le rapi il 3 febbraio 2011 per poi togliersi la vita misteriosamente sotto un treno a Cerignola. Forse una ripicca, una vendetta rispetto alla decisione della moglie di chiudere la relazione. Proprio come ha fatto il papà californiano. Ma i corpi delle gemelline non sono mai stati trovati, e la mamma non ha mai perso la speranza di trovarle ancora vive.