Altro che 'Independence Day'. La Corea del Nord guasta la festa del 4 luglio degli Stati Uniti e nel giorno più importante tra le ricorrenze a stelle e strisce, fa volare un nuovo missile nel Mare del Giappone. Non si tratterebbe di un missile qualunque, secondo l'annuncio della TV di stato di Pyongyang sarebbe stato testato il modello Hwasong 14, il più potente mai usato nei test missilistici del regime. Il vettore avrebbe percorso 930 km, ad un'altezza di 2.800, prima di inabissarsi. Sarebbe, in parole povere, la famosa arma in grado di trasportare testate nucleari e di colpire senza alcun problema il territorio americano.

Il comando USA ci va cauto e parla di "missile a medio raggio". Ma la maggior parte degli esperti sono concordi, stamani Kim Jong-un ha trasformato in preoccupante realtà il discorso di Capodanno, in cui annunciava che entro l'anno sarebbe stata creata "l'arma più potente in grado di distruggere gli Stati Uniti". Più volte, la Casa Bianca ha dichiarato che la messa in atto di tale minaccia avrebbe comportato un'adeguata risposta. Lecito, pertanto, chiedersi oggi quale sarà la reazione di Washington.

Il missile partito da una base al confine con la Cina

Il vettore è stato lanciato dalla base di Banghyon, vicino al confine con la Cina. Un tempismo perfetto da parte di Kim, tanto da ritenere che ogni mossa sia calcolata nei minimi dettagli.

Al di là della festa del 4 luglio negli States, il lancio viene effettuato nel momento in cui si acuiscono le tensioni tra Stati Uniti e Cina ed a pochi giorni dal G20, in cui Donald Trump incontrerà nuovamente il leader cinese Xi Jinping e, soprattutto, avrà il suo primo confronto con il presidente russo, Vladimir Putin. A caldo, in verità, la reazione americana è piuttosto confusa.

Washington se la prende con la Cina, esortando Pechino a "risolvere il problema una volta per tutte". Il tweet di Trump è piuttosto ironico, quando sostiene che "Kim non ha di meglio da fare nella vita", ma poi aggiunge che "la Corea del Sud ed il Giappone non potranno sopportare a lungo questa situazione". Ed in effeti la reazione di Tokyo è improntata sulla preoccupazione, il missile sarebbe caduto in acque che il Giappone considera proprie.

"La minaccia della Corea del Nord è sempre più pericolosa", ha sottolineato il premier giapponese Shinzo Abe che ha allertato la Guardia Costiera in merito a possibili altre cadute di oggetti dal cielo. Quanto accaduto, inoltre, è uno schiaffo forte al presidente della vicina Corea del Sud. Moon Jae-in ha più volte teso la mano verso Pyongyang e, in occasione della sua recente visita negli Stati Uniti, aveva rappresentato a Trump la necessità di dialogare con la Corea del Nord. Ma Kim, evidentemente, non ama molto il dialogo e preferisce mostrare la potenza delle sue armi. Nel caso specifico non si tratta solo di propaganda: i progressi del piccolo Stato comunista nello sviluppo di missili intercontinentali sono ormai sotto gli occhi del mondo.