Lo scandalo delle violenze subite da giovani componenti del coro Domsplatzen di Ratisbona accompagna come un fantasma la vita e la reputazione di diversi personaggi molto influenti nella gerarchia della Chiesa Cattolica. Si va dal Papa Emerito Joseph Ratzinger al fratello Georg, direttore del Coro dal 1964 al 1994; fino al vescovo emerito della locale Diocesi, il porporato Gerhard Ludwig Müller. Il caso è già stato trattato abbondantemente dalla stampa; chiaramente in tono sensazionalistico, data la natura sconvolgente delle rivelazioni divulgate dall'avvocato assunto dalla Diocesi, Ulrich Weber.

Questi rappresenta la posizione di alcuni ex membri del coro di Ratisbona, i quali hanno preferito restare nell'anonimato per evitare ritorsioni, seppur a distanza di anni dagli avvenimenti denunciati. Le parti danneggiate, anche se non otterranno mai pienamente giustizia a causa della morte di molti dei loro aguzzini, verranno comunque risarcite con una somma di 20.000 euro a titolo di riparazione.

La difesa dei diretti interessati

Ogni personaggio coinvolto nella vicenda ha comunque chiarito la propria posizione e spiegato di aver fatto quanto possibile per ovviare a questi episodi incresciosi per la Chiesa di Roma. Papa Benedetto XVI ha da subito richiesto indagini accurate che scalfissero l'apparente impenetrabilità della Scuola ad ogni tentativo di approfondimento precedente: gli episodi, infatti, si sarebbero verificati in un lungo lasso temporale e avrebbero coinvolto tra gli altri il rettore, Johann Meier, noto per le punizioni a dir poco sadiche, ed il fratello stesso di Ratzinger, Georg, insegnante definito severo e irascibile.

Quest'ultimo, pur confermando di aver a volte levato le mani a fini correttivi, si dichiara comunque dispiaciuto per gli episodi di violenza a danno dei giovani.

La versione del Cardinale Müller

L'allora Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede rigetta le accuse di connivenza che imputerebbero a costui un atteggiamento distaccato e omertoso; ricordando che egli stesso avviò un'indagine interna alla Diocesi tra il 2010 e il 2012, durante l'ultimo periodo del suo decennale arcivescovado.

Il Prefetto Emerito, creato Cardinale da Papa Francesco nel 2014, evidenzia come i 547 casi di aggressione (dei quali 67 di presunta violenza sessuale) descritti nel dossier incriminante sarebbero ricompresi in un arco temporale di 70 anni; il Pastore conferma inoltre che episodi emersi nel corso degli anni sarebbero già stati decisi dalla giustizia civile, citando le date corrispondenti agli anni 1958 e 1970.

Le informazioni sarebbero trapelate in ritardo per via dell'indipendenza della scuola corale dalla Diocesi, essendo la prima classificata ai sensi di legge come Fondazione di diritto statale.

Infine Müller cita statistiche giudiziarie impietose per la Germania: un paese di 80 milioni di abitanti, alle prese ogni anno con 16000 processi per pedofilia. Queste cifre, al di là delle posizioni implicate nello scandalo di Ratisbona, dipingono una situazione di fondo difficile da sondare e da accettare.