La ragazza polacca, ormai ricoverata all'Ospedale di Rimini, dopo la violenza subita nella notte tra venerdì e sabato sulla spiaggia della famosa località turistica, chiede disperatamente aiuto per rientrare nel loro paese di origine. Il ragazzo che era con lei è stato pestato a sangue e rapinato dagli stessi aggressori.
Sembra che il gruppo di assalitori fosse composto da quattro turisti, la cui nazionalità rimane sconosciuta, alloggiati nella località di Miramare.
Le indagini della polizia
La Polizia ha effettuato le prime indagini dalle quali sono arrivati alla ricostruzione dei fatti, anche grazie all'aiuto della giovane ragazza.
I due stavano camminando lungo la spiaggia, quando sono stati fermati da quattro individui con la pelle scura, probabilmente di origine maghrebina; lui è stato picchiato ed è svenuto, lei è stata trascinata su di un pattino e stuprata a turno da tutti e quattro, dopo di che è stata gettata in acqua e lasciata lì piangente.
Altre barbarie compiute durante la notte dallo stesso gruppo di persone
La notte selvaggia per il gruppo di quattro non è finita con lo stupro e la rapina di questi due poveri giovani; infatti si sono spostati per la città creando scompiglio e arrivati sulla statale hanno stuprato ripetutamente una transessuale che si trovava in zona.
La Polizia non è certo ferma, e sta cercando di catturare la banda di assaltatori; secondo le poche indiscrezioni rilasciate sembra che abbiano una pista da seguire per arrivare ai colpevoli.
La sera stessa sono stati avviati pattugliamenti e controlli a sorpresa in tutte le zone della Riviera, specialmente nei pressi dei locali e discoteche, molto frequentati durante l'estate.
Droga e Alcool
Sicuramente i giovani che hanno creato tanto scompiglio erano sotto l'effetto di droghe e alcool, secondo le impressioni della ragazza polacca, e sembravano anche conoscere molto bene la zona.
Infatti i quattro potrebbero anche non essere dei turisti, ma persone che frequentano la Riviera molto spesso, o persone ospitate nelle zone limitrofe.
Problemi burocratici
I due ragazzi chiedono ora aiuto per tornare in Polonia, ma purtroppo, non avendo con loro i documenti, derubatigli insieme agli altri effetti personali, non possono partire, e sono perciò bloccati in Italia finché le ambasciate delle due nazioni non risolveranno la situazione sul piano burocratico. Intanto i due ragazzi sono entrati in contatto con il console polacco che sta cercando di amministrare il fatto con la massima delicatezza, anche considerando lo stato emozionale dei due giovani.